domenica 20 settembre 2009

CANTA CHE TI PASSA

" Canta che ti passa!" sembra quasi uno slogan d'altri tempi, eppure mai come ora questo slogan è attualissimo per stare bene.
Cantare fa bene al fisico, alla mente e allo spirito, basta superare qualche disagio iniziale.

Per esprimere un'emozione intensa, esprimere un sentimento, far si che un disagio possa essere superato ed affrontato senza problemi
Nei tempi passati si intonavano melodie per farsi coraggio, per darsi sostegno reciproco e rafforzare lo spirito di gruppo, comunicare con gli dei.

Oggi cantare sembra passato di moda, chi canta viene preso per " pazzo", eppure cantare permette di ristabilire un certo equilibrio psicofisico immediatamente.
Solo chi ha bambini se canta lo fa rispolverando i propri ricordi d'infanzia con qualche melodia per incentivare il sonno.

Cantare agisce sul sistema nervoso simpatico deputato a mantenere costante la frequenza cardiaca a ritrovare un contatto con la parte più profonda di sè stessi.
I musicoterapeuti lo confermano : intonare una canzone che ci piace stimola i neuroni a lavorare con un sincronismo 5 volte maggiore del normale.
Meccanismo mentale che attiva la produzione di endorfine, calmanti naturali e fa si che ogni ricordo, esperienze, immagini del passato affiorino alla mente.

I neuroscienziati sostengono che siamo governati da molecole informazionali ( peptidi, neurotrasmettitori, ormoni) , sostanze chimiche deputate alla trasmissione di informazioni che dalla periferia vanno verso il centro e viceversa. I recettori di queste sostanze sono sparsi in tutto il corpo, ma significativamente negli organi di senso: tatto , vista, olfatto, gusto.
Il canto è un detonatore delle emozioni che sono imbrigliate dentro di noi, permettendo così di scaricare l'energia che rimane intrappolata nel sistema nervoso e che da origine alle malattie psicosomatiche.

Quando uno canta i polmoni funzionano come una fisarmonica : si riempiono e si svuotano del loro contenuto di aria appoggiandosi al diaframma. Durante l'inspirazione il muscolo si contrae e si appiattisce, a tutto vantaggio di una pancia piatta aumentando lo spazio nel torace e aspirando aria nei polmoni.
In fase di espirazione il diaframma si rilassa e si sposta verso la parte superiore del torace provocando l'espulsione dell'aria.
La respirazione di chi canta è più efficace in quanto induce un certo rilassamento e migliora gli scambi di anidride carbonica.

Chi canta poi ha un altro potere quasi magico in più, passa il suo buonumore anche agli altri , passa il suo buonumore agli altri. Ogni suono grave, acuto, veloce tocca in modo intenso chi ascolta e chi canta.
Questo è già un modo per entrare in sintonia, la vicinanza aumenta se si canta insieme, partecipare ad un coro è il modo migliore per sviluppare una coscienza di gruppo, ciò significa imparare ad adattarsi ai ritmi degli altri creandosi un'atmosfera di simpatia, amicizia e complicità.

Imparare a cantare anche per chi è fuori allenamento può creare imbarazzo, ma questo passa con l'allenamento e chi vuole può seguire delle lezioni di canto.
I primi esercizi per imparare a cantare sono per il diaframma: Innanzitutto bisogna respirare con il diaframma, immettere nei polmoni una certa quantità di aria senza gonfiare la casa toracica e senza alzare le spalle, spingere l'aria inspirata verso la pancia ed emettere le vocali.

La U risuona soprattutto nella pancia , la O tra l'ombelico ed il diaframma, la A vibra nel petto, la E tra la gola e la testa, la I dà l'impressione che il suono spinga verso l'alto e fuoriesca dalla testa, l'ordine è quindi solo in questo caso UOAEI.

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