mercoledì 26 gennaio 2011

Sono Il Mio Eroe

Sono il mio Eroe è un libro molto importante che ti aiuta a capire come liberare il tuo talento nella vita e nel lavoro
L'autore garantisce che dopo aver letto " Sono il mio eroe " sarai la persona che vuoi diventare.

Sono Il mio Eroe non è un romanzo, nemmeno è un manuale comune, ma è un manuale dentro una storia, il primo libro del più famoso Talent Coach italiano!

Il libro Sono Il Mio Eroe illustra la situazione comune di insoddisfazione di se stesso, del proprio lavoro e di sentire che la propria vita avrebbe bisogno di un nuovo "orientamento", un passo in avanti, un obiettivo chiaro?

"Sono il mio Eroe" parla di una persona che si trova in una fase critica della propria vita e attraverso una guida efficace sfrutta questo momento difficile e lo trasforma in un'occasione di crescita personale, uno dei momenti più entusiasmanti e produttivi della propria vita.

Il libro Sono Il Mio Eroe permette di tirare fuori il potere che abbiamo tutti dentro di noi, ma che pochi sono capaci di usare al meglio e tu lo potrai fare da ora.

E' a questo punto che entra in gioco Vero, la guida che mostrerà a Eroe un nuovo modo di concepire la vita, e che gli e ci insegnerà che immaginare intensamente una cosa è davvero il primo passo per renderla possibile.

Sono il Mio Eroe prende vita dalla narrazione dell'incontro tra Eroe e Vero prende corpo il "manuale" vero e proprio, che si concentra sullo sviluppo di un diverso modo di pensare e di agire e attraverso il ragionamento e i "sogni", o visualizzazioni.

L'eroe vero, quello che io sono diventa la guida, insegna in maniera semplice e immediata a Eroe e a noi tutti a crescere e a mettere il nostro destino nelle migliori mani possibili: le nostre.



Per sapere questo e molto di più ti basta un click:
Sono il mio Eroe
Come liberare il tuo talento nella vita e nel lavoro

venerdì 21 gennaio 2011

Stanchezza Cronica e Disturbi di Persoanlità

Poche persona hanno mai collegato i vari problemi di stanchezza cronica con i disturbi di personalità, quando invece di recente un gruppo di scienziati ha cominciato ad usare la categoria psicologica per spiegare la stanchezza cronica collegandola con i disturbi di personalità.

Si sostiene che il senso permanente di spossatezza al quale molti non sanno reagire potrebbe essere indotto da disturbi della personalità; Ovvero , chi ha una predisposizione ai sintomi depressivi, all'introversione, a comportamenti ossessivo-compulsivi è propenso più degli altri ad ammalarsi di stanchezza cronica.
Durante questa ricerca sono state coinvolte 500 persone, 113 delle quali erano state colpite da sindrome da stanchezza cronica, 264 mostravano un malessere generale non imputabile a disturbi di personalità, nè alla stanchezza cronica.

Dall'analisi fra i vari parametri usati per la diagnosi della malattia della stanchezza cronica e i disturbi di personalità dei partecipanti è emerso che quasi il 30 per il 30 per cento dei pazienti a cui è stata diagnosticata la sindrome da stanchezza cronica mostra anche un disturbo della personalità contro il 7 per cento della media.

Per quanto riguarda i disturbi di personalità il disturbo più frequente è la maladattatività, con presenza di tratti paranoidi o schizoidi, comportamenti asociali e frequenti sbalzi d'umore.
Elementi che hanno convinto gli autori a considerare i disturbi di personalità come un fattore di rischio per l'insorgenza della sindrome da stanchezza cronica, oltre che per la sua cronicizzazione.

L'assenza di condizioni sociali adeguate non consentirebbe infatti ai malati di uscire fuori con facilità dalla patologia. Dall'Unità per la Sindrome da stanchezza cronica del Centro oncologico di Aviano,emerge qualche comportamento scettico relativamente ai risultati della ricerca poichè questi autori hanno fatto le loro valutazioni a diagnosi già effettuata.
Mentre bisognerebbe avere i dati di soggetti che ancora non si sono ammalati per poter giudicare un eventuale rapporto causa-effetto tra stanchezza cronica e disturbi della personalità.

La sindrome da stanchezza cronica tende a comportare la comparsa di disturbi della personalità : è un problema serio, organico, che coinvolge il sistema immunitario. solitamente i pazienti affetti da stanchezza cronica sono giovani, tutt'altro che depressi ma pieni di voglia di fare; però, non riescono ad alzarsi dal letto e vivere normalmente.

martedì 18 gennaio 2011

Tecnica Metamorfica

La tecnica metamorfica è una tecnica che permette di " rinascere", grazie a dei tocchi leggeri su piedi, mani e testa , cancellando le memorie negative che si sono accumulate quando eri nella pancia di mamma e così ti aiutano ad alleggerire i pesi della vita.

La tecnica metamorfica lavora sull'arco plantare interno. la zona riflessa della colonna vertebrale che corrisponde anche al momento della tua gestazione.
La punta dell'alluce , secondo la tecnica metamorfica rispecchia il periodo anteriore al concepimento. Stimolando la zona si agisce anche sulle ghiandole ipofisi ed epifisi regalando così un maggiore benessere.

Per la tecnica metafisica la base della prima falange è il punto riflesso che indica il momento del concepimento.
L'arco plantare rappresenta le 38 settimane di gravidanza in cui possono essersi fissati degli eventi negativi.
Il tallone invece , secondo la tecnica metamorfica corrisponde alla nascita.

Capita a tutti prima o poi di attraversare un momento difficile, con la tecnica metamorfica però puoi imparare a camminare meglio nella tua vita, sciogliendo qualche piccolo disturbo.
Tecnica metamorfica = il nome deriva dal greco e significa trasformazione, indicata per chi ha problemi di ansia e depressione e superare così i vecchi traumi.

La tecnica metamorfica consiste nel trattamento dei piedi, delle mani e della testa con sfioramenti delicati e rilassanti, permettendo così di risvegliare l'energia vitale e liberare i blocchi rilassanti che restano " fissati" nella spina dorsale fin dai tempi della nostra gestazione e che si rispecchiano nell'arcata plantare e nelle mani.

In un primo momento l'operatore della tecnica metamorfica si concentra sui piedi, dopo qualche carezza di preparazione percorre tutto l'arco plantare nella parte interna del piede dall'alluce arriva fino al tallone.
La tecnica metamorfica non prevede massaggi, nè pressioni come avviene nella riflessologia plantare, ma una serie di sfioramenti continui e leggeri in senso circolare o come piccole vibrazioni.
L'esperto della tecnica metamorfica continua per 20 minuti, poi cambia piede.

Successivamente, come prevede la tecnica metamorfica dai piedi si passa alle mani, per trattare inizialmente il bordo del pollice dalla punta del dito al polso, anche qui entrambe le mani.
Infine si conclude con la testa, con lunghe carezze dall'apice della esta scendendo alle spalle.


La tecnica metamorfica nasce negli anni '60 da un naturopata e riflessologo inglese. St. Jhon aveva notato che nonostante ripetute cure alcune persone non guarivano mai a causa dei loro blocchi profondi.
In questo modo cominciò ad osservare gli effetti psicologici del massaggio sul piede scoprendo che quando lavorava sulla zona del tallone emergevano delle difficoltà con la figura materna, mentre toccando la zona dell'alluce venivano a galla problemi con il padre e le figure che rappresentano l'autorità.

Alla fine stabilì che la zona riflessa della colonna vertebrale, dall'alluce al tallone era quella che corrispondeva ai 9 mesi di gestazione e che bastava insistere su questa zona con tocchi delicati per sciogliere gli schemi negativi ottenendo delle trasformazioni positive della persona.

Gli esperti della tecnica metamorfica sottolineano che per ottenere i migliori risultati della pratica, bisogna considerarla come uno strumento di crescita che una forma terapeutica.
Fissandosi sui disturbi fisici si finisce per bloccare l'evoluzione e ritardare i risultati.
La tecnica metamorfica non chiede altro che avere fiducia nell'energia vitale che ognuno ha dentro sè.
Ognuno di noi ha un grande potenziale che può uscire se si è messi nelle giuste condizioni; Anche il terapista lavora senza porsi obiettivi terapeutici e non stupirti se non ti chiederà dei sintomi.

Questo non c'entra con il non essere interessato ai " messaggi" che gli arrivano dal contatto con le diverse parti del piede. Parti ispessite, zone sensibili e tensioni che possono rivelare difficoltà.

La tecnica metamorfica è semplice e sicura che si presta molto al fai da te. Niente di più bello che scambiarsi i trattamenti in famiglia dove anche i bambini possono contribuire.
Se vuoi provare comincia a liberarti da scarpe e calze e comincia a percorrere l'arcata plantare interna con un tocco leggero e un movimento rotatorio, prima il piede destro, poi il sinistro, per poi passare alle mani, dalla punta del pollice al polso; Poi passa alla testa sfiorando dal centro del capo fin dietro le orecchie.

Per informazioni:
www.tecnicametamorfica.it

martedì 4 gennaio 2011

Dalla Parte della Matrigna

La matrigna da sempre risulta nell'immaginario collettivo una figura cattiva, ma imparare ad essere dalla parte della matrigna aiuta a capire meglio questa " figura" in una nuova veste.
Nonostante separazioni e divorzi siano in aumento e aumentano quindi le nuove mogli o compagne non esiste un termine preciso per definire la figura della matrigna, nascendo così sempre più giri di parole: mamma acquisita, vicemadre,...

La difficoltà a nominare come matrigna un genitore acquisito è legata maggiormente ad una questione psicologica, è come se a livello inconscio ci fosse un ostacolo, una specie di imbarazzo nell'accettare le conseguenze che vivere in una famiglia allargata comporta.
La matrigna spesso fa fatica a farsi accettare dai figli dell'altro, le inevitabili gelosie, il fatto di inserirsi in un sistema di regole e abitudini preesistenti e i rapporti non sempre idilliaci con il genitore biologico.

La matrigna agli occhi dei figli è pur sempre l'ultima arrivata, una minaccia. E allora si vede la matrigna moderna impegante a far breccia nel cuore dei figli di lui spesso ribello e poco accondiscendenti, con una mamma biologica sempre troppo presente e un compagno che cerca di barcamenarsi come può.
E' difficile arrivare preparate al ruolo di matrigna, spesso si pensa che basti l'amore per il compagno, ma non è così , i bambini danno spesso segni di sofferenza, ostentando rifiuti espliciti e fanno di tutto per far saltare il rapporto.


La regola fondamentale per la matrigna è avere molta calma e pazienza e soprattutto non essere invadenti.
Bisogna andare per gradi, lasciare che siano i figli a decidere quale ruolo assegnare alla persona che è entrata nella loro vita. All'inizio è necessario entrare in punta di piedi per far capire che non si vuole prendere il posto di nessuno, ma essere una semplice figura di riferimento in più.

lunedì 3 gennaio 2011

Cambiare Idea è Bello

Cambiare idea è bello, spesso invece questo viene visto come una contraddizione , ma cambiare idea è la garanzia che siamo vivi.
Cambiare è bello perchè l'anima non ha un unisco pensiero, la contraddizione permette a più funzioni di esistere contemporaneamente.

L'unilateralità soffoca la contraddizione e fa scattare il panico, ecco perchè cambiare idea è bello.
Cambiare idea permette alla forza della vita di liberarsi, per vivere con le leggi dell'anima è necessario essere molte persone.

Cambiare idea è bello, autodefinirsi è uno sbaglio perché incatena l'anima che non vuole essere incatenata e non permette così di crescere, cambiare e migliorarsi.Darsi obiettivi precisi significa limitarsi, meglio cambiare idea se ciò fa stare bene.

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