mercoledì 25 novembre 2015

Frigo Di Strada Per Chi Ne ha Bisogno




Frigo di strada per chi ne ha bisogno. Succede in Belgio, Romania ed Arabia Saudita.
Frigo di strada per ridurre lo spreco di cibo e riuscire a dare da mangiare a chi  ne ha bisogno. 

Lo spreco di cibo è una grande contraddizione delle ricche società occidentali, dove economie miliardarie e stili di vita oltre misura, lasciano ancora terreno ad una fetta molto grande di persone denutrite, che non riesce neanche a sfamarsi.

Un modo per far fronte allo spreco di cibo e donarlo a chi ne ha bisogno è stato inventato da alcune associazioni. Si tratta di  frigoriferi ‘di strada’; interessante  iniziativa che si sta diffondendo sempre più nelle grandi e opulente città del mondo, per mettere a disposizione di chi non può permettersi di comprare da mangiare, tutto il cibo in eccedenza che andrebbe altrimenti sprecato.
Ristoranti, bar, panetterie, supermercati che maneggiano ogni giorno grandi quantità di cibo, ma anche persone comuni, possono così  depositare in appositi frigo lasciati a bordo strada, tutti gli alimenti in eccesso che non potrebbero smaltire. Oltre agli avanzi dei pasti, parliamo anche di cibi non più vendibili (es. confezionati male, sbriciolati, ecc.), troppo prossimi alla scadenza o troppo maturi (es. frutta e verdura) per poter essere venduti, ma non per questo già da buttare.
Le regole da seguire su quali cibi rilasciare nel Frigo di strada per chi ne ha bisogno , sono semplici: evitare carne, pesce, uova e, in generale, cibi scaduti o di facile deperibilità, bevande alcooliche, cibi aperti. Questo ovviamente a salvaguardia di chi vorrà beneficiarne. Perciò è importante che tutti gli alimenti riportino un’etichetta con la data di preparazione (specie per i pasti fatti in casa) o di scadenza.
L’accesso agli alimenti, invece, sarà libero, anche se in alcuni casi è sorvegliato dai gestori che ne garantiscano la funzionalità e l’efficienza, o da telecamere, per garantire la tranquillità di chi lascia il cibo e di chi lo prende.
Non solo solidarietà, ovviamente. Il ‘frigo solidale’ consente la riduzione degli sprechi di supermercati e punti di ristoro, riducendo anche i costi derivanti dalla perdita di cibo e dallo smaltimento dei rifiuti. Questi frigoriferi sono sempre posizionati a bordo strada e tutti vi possono accedere, tutto il giorno e la notte, gratuitamente.
Le iniziative sparse in tutto il mondo sono molteplici: il Brasile, dove per le strade di Goias è possibile accedere a frigoriferi solidali; la Spagna (Paesi Baschi e Murcia); il Belgio (a Bruxelles); la Germania (ce ne sono diversi a Berlino); la Romania (a Bucarest); persino in Arabia Saudita.
Vorremmo poter citare qualche città italiana in questo elenco, ma dobbiamo attendere, fiduciosi, la diffusione dei frigoriferi solidali anche nel nostro paese, che sappiamo essere capace di grandi gesti di altruismo e solidarietà.

Frigo di strada per chi ne ha bisogno! Interessante proposta che si potrebbe proporre anche qui in Italia!

venerdì 13 novembre 2015

I 7 Passi Per Educare Alla Felicità



I 7 passi per educare alla felicità.

La felicità sta entrando sempre più a fare parte dell’educazione dei bambini in diverse scuole del mondo. 
Avete mai sentito parlare della felicità come materia scolastica e dell’educazione positiva?

Alcuni insegnati sia in Italia che in altri Paesi hanno iniziato ad introdurre lo yoga e la mindfulness  come pratica che aiuti i bambini a ritrovare la calma e la serenità.

I 7 passi per educare alla felicità.
Il modo di educare i bambini sta cambiando, tanto che da qualche tempo si parla dell’educazione positiva come di un vero e proprio approccio formativo che si differenzia dai metodi scolastici tradizionali.
Nell’ educazione positiva  gli insegnanti si concentrano sul benessere dei singoli studenti. L’educazione positiva propone di usare dei metodi di apprendimento pensati su misura per ogni bambino. In questo modo diventa più semplice motivare gli studenti a raggiungere i loro obiettivi.
Pensiamo ai test e alle verifiche che i bambini devono affrontare nella scuola tradizionale. A tutti viene richiesto di raggiungere lo stesso livello di studio e di conoscenza e sulla base del risultato ottenuto viene espressa una valutazione.
I 7 passi per educare alla felicità:
1) Gli insegnanti devono incoraggiare buoni rapporti tra studenti e docenti, un aspetto molto importante per stimolare la motivazione.
2) E’ necessario promuovere l’apprendimento collaborativo piuttosto che lo studio competitivo per dare agli studenti la possibilità di lavorare insieme e di imparare gli uni dagli altri.
3) Gli insegnati utilizzano tecniche di apprendimento attivo collegate agli argomenti per cui gli studenti mostrano interesse. Le lezioni sono interattive e coinvolgono gli studenti con domande e dibattiti
4) E’ importante valutare i progressi degli studenti ma soprattutto insegnare ai bambini ad autovalutare se stessi.
5) Si insegna ai bambini la gestione del tempo per aiutarli ad organizzarsi meglio.
6) Dagli studenti ci si aspetta molto: è un ottimo segno del riconoscimento del loro potenziale e gli insegnanti li aiutano a svilupparlo.
7) E’ fondamentale rispettare i diversi talenti degli studenti e gli stili di apprendimento personali, così da poter aiutare tutti a studiare e imparare meglio nel modo giusto.
Nell’ educazione positiva nessun bambino viene abbandonato a se stesso, per questo motivo si tratta di un metodo pedagogico considerato adatto sia per gli studenti in difficoltà che per i bambini che mostrano di saper andare oltre i livelli standard delle conoscenze richiesti dalla comune istruzione scolastica.
Per promuovere l’educazione positiva in tutto il mondo è nato l'International Positive Education Network quale  punto di riferimento pensato per i genitori e gli ingegnati interessati a questo tipo di approccio pedagogico.

Sarebbe davvero bello se anche in tutte le scuole italiane si usassero i 7 passi per educare alla felicità

mercoledì 11 novembre 2015

Conservare La Stella di Natale



Conservare la stella di Natale oltre le feste.

Finite le  feste  gli addobbi natalizi finiscono nel solito scatolone in soffitta o in cantina e ricomincia la routine di tutti i giorni. Ma se palline e decorazioni possono avere una lunga vita senza bisogno di manutenzione o accorgimenti particolari, diverso è il destino delle Stelle di Natale, che troppo spesso concludono la loro breve esistenza nel cassonetto sotto casa.


La stella di Natale è una tra le  piante d’appartamento  più belle che però  non sono semplicemente ornamenti da utilizzare per rallegrare la nostra casa durante le feste ma sono innanzitutto degli  esseri viventi e in quanto tali meritano di essere curate con amore e dedizione.
Contrariamente a quel che si pensa, infatti, la Stella di Natale  (in botanica Euphorbia pulcherrima) può continuare a vivere ben oltre il periodo natalizio e, con i dovuti accorgimenti, regalarci nuove infiorescenze nell’ inverno successivo. Ma vediamo come allungare la vita di queste graziose piantine.
Per prima cosa è bene sapere che la Stella di Natale è insofferente alla  luce artificiale; meglio la luce naturale(non più di 8 ore al giorno), magari in un posto lontano da spifferi e correnti o fonti di calore artificiali (caminetti, termosifoni e stufe) che potrebbero esporre la pianta a sbalzi di temperatura pericolosi.
Come molte piante da interno, anche la Stella di Natale  può essere colpita da funghi e malattie causate dai ristagni di acqua nel sottovaso che compromettono l’integrità delle radici. Bisogna  prestare molta attenzione ai depositi idrici e ricordare che, in ogni stagione dell’anno, le annaffiature dovranno essere sporadiche e solo in presenza di terriccio secco e asciutto in superficie.
Durante l’inverno (dalla sfioritura) e fino al mese di aprile, la Stella di Natale deve rimanere dentro casa in un luogo illuminato, ma con l’arrivo della primavera può essere spostata all’ esterno. Da ottobre a novembre, invece, è bene che la pianta riposi in casa in un luogo buio, ad una temperatura non superiore ai 24C°. L’assenza di luce favorirà una migliore e più rigogliosa fioritura durante il mese di dicembre.
Conservare la stella di Natale.
Un ultimo consiglio su come conservare la Stella di Natale: ricordate che le foglie, i fusti e gli steli della Stella di Natale  contengono delle sostanze urticanti per la pelle e per l’apparato digerente. Occorre prestare molta attenzione che bambini o animali non ingeriscano il liquido di fuoriuscita che spesso vediamo comparire quando stacchiamo un foglia o recidiamo un ramo.
Le persone più abili e volenterose  possono anche tentare di moltiplicare la pianta eseguendo nuove talee durante il periodo primaverile. Dopo aver reciso le porzioni di rami bisognerà collocarle in un vaso o bicchiere pieno d’acqua fino a che non vedremo comparire le prime radici.
Che siate giardinieri provetti o semplici appassionati, l’importante è che quest’anno la vostra Stella non finisca nel cassonetto dell’immondizia. Sebbene l’aspetto poco confortante e la perdita di foglie possa far pensare il contrario, in realtà è ancora viva e vegeta, pronta a regalarvi un altro coloratissimo Natale!


Buon Natale insieme alla vostra Stella.

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