domenica 30 novembre 2008

AGIRE PER SUPERARE STRESS ED ANSIA

AGIRE per superare lo stress e l’ansia.

Allo stress e all'ansia dovremo imparare a rispondere con un deciso “No grazie” , invece siamo troppo contagiati dalla mentalità moderna, che ci impone ritmi di vita e pensieri che sono tutt'altro quelli di una persona sana e decisa.

Molto spesso l’energia utilizzata per far fronte alle attività quotidiane è elevata, la vita è una sorta di puzzle in cui incastrare lavoro, famiglia, figli, sport, svago… e al primo imprevisto lo stress e l’ansia non possono che salire alle stelle.

Non ne sono immuni, purtroppo, nemmeno i meditatori e le persone impegnate nella ricerca interiore.Divenire vittime delle preoccupazioni e dell’ansia dipende da diversi fattori, i principali sono almeno tre: emozioni, memorie passate e modelli di reazione.

Le emozioni governano le nostre azioni, indipendentemente dal fatto che ne siamo più o meno consapevoli. Anche chi si dichiara razionale è governato dalle emozioni e lo diventa proprio perché si impegna tanto a evitarle.

Le memorie del passato sopravvivono in virtù della nostra memoria, in quanto il cervello si ancora a questi ricordi che sono di carattere visivo, auditivo o cinestesico in relazione alla caratteristica principale del nostro apprendimento.

Siamo prigionieri delle emozioni passate, del ricordo a esse legato e dei modelli di reazione utilizzati, dobbiamo quindi agire per uscire dall'ansia e dallo stress che la quotidianità ci regala.
Si genera quindi una coazione a ripetere che ci costringe a vivere le situazioni secondo un unico schema.

Cambiano i volti delle persone coinvolte, il luogo e le circostanze apparenti, ma il significato profondo di certi eventi della vostra vita è identico. Anche il modo in cui ci mettiamo in situazioni di stress e ansia segue sempre lo stesso schema.

Bisogna cominciare ad agire sull'aspetto emotivo delle situazioni che ci creano ansia e stress, permettendo così alle persone di educare al raggiungimento dei propri obiettivi.
La mente inconscia usa un metodo di sabotaggio simile a quello di un virus di computer; quando diventa attiva inizia a creare stress, ansia e conseguenti pensieri negativi circa noi stessi e le cose che vogliamo.

Ogni volta che NON realizziamo ciò che vogliamo si genera un blocco emozionale, viene creato stress nei meridiani e lentamente la malattia inizia a svilupparsi: noi diventiamo facilmente irritabili, stanchi, stressati, emotivamente alterati, ecc.

La qualità della nostra vita è determinata dal modo in cui reagiamo a stress e ansia quotidiane, dal modo in cui ci comportiamo con le nostre emozioni e, per finire, dai nostri pensieri verso noi stessi.

L'atteggiamento che noi abbiamo viene regolato in base alle nostre vecchie esperienze, paure e incidenti passati, sia dell'infanzia, ma anche di esperienze avute in età più matura. Queste memorie creano dei modelli di reazione, il nostro comportamento e anche i nostri umori.

Imparando ad AGIRE possiamo trattare adeguatamente le memorie sin qui descritte e lasciar andare tutto ciò che ci limita, blocca e impaurisce, liberandoci e liberando la nostra vita da ansia, stress, fobie, panico, stanchezza, depressione, demotivazione e quant’altro.

PER TE CHE VUOI STARE IN FORMISSIMA...

IL MENTAL TRAINING PER TE CHE VUOI STARE IN FORMISSIMA

Il Mental training è un’efficace insieme di strategie che intende aiutare chi desidera stare in formissima ad acquisire e a mettere in pratica le abilità psicofisiologiche utili al miglioramento delle prestazioni in ambito sportivo, ma anche del normale vivere quotidiano.

Per te che vuoi stare in formissima è necessario che tu conosca delle abilità di base che sono
IL RILASSAMENTO: raggiunto attraverso le tecniche di distensione ( o meglio rilassamento muscolare progressivo); il Goal Setting ( abilità di prefiggersi delle mete), l’abilità di immaginazione e visualizzazione ( IMAGERY), le abilità attentive e di concentrazione; l’analisi del FOCUS INTERNO ED ESTERNO ( abilità attentive e di concentrazione) ; la gestione delle situazioni ansiose e stressanti( individuazione degli stressor).

Stare in formissima significa anche valutare gli aspetti psicologici che stanno dietro al nostro modo di fare, di mangiare, di comportarsi, di pensare.

Vuoi stare in formissima, ma vuoi anche evitare la noia di un allenamento ripetitivo, riuscire a comunicare e a trovare nuovi stimoli per poter raggiungere nuovi traguardi, continuando ad essere stimolati dalle novità e dall’entusiasmo, anche quando gli obiettivi che ci siamo proposti sono stati raggiunti.

Troppe volte ogni scusa è buona per saltare l’allenamento e trovarsi davanti alla tv a smangiucchiare qualche cosa di più gratificante all’apparenza, ma con il tempo queste cose si pagano care.


Impariamo a stare in formissima, imparando a migliorare l’autostima e la consapevolezza di sé, migliorando anche la percezione del proprio corpo.
L’importante è definire obiettivi chiari e ben formulati e mettere in atto delle strategie per migliorare la propria autostima.

Per imparare a stare in formissima è bene essere più sicuri di noi stessi davanti a problemi e fallimenti, allineati al 100% con i propri obiettivi.
“ Non esistono persone poco stimolate, esistono solo obiettivi poco motivanti”, è la sola ed unica stategie per stare in formissima.

Durante gli incontri si useranno anche tecniche di rilassamento muscolare progressivo e la visualizzazione positiva.
Impareremo quindi come ci si può rilassare anche in una situazione che da noi è vissuta come stressante, permettendoci di stare meglio , di poter comunicare con efficacia le nostre esigenze e quindi di poter ottenere quello che desideriamo senza avere problemi.

Ti Insegnerò delle strategie ottime ed efficace per te che vuoi stare in formissima.

Impareremo poi a dirigere il focus mentale.
Impareremo a distinguere gli eventi importanti da quelle urgenti e la loro programmazione.
Facendoci aiutare dal mondo sportivi impareremo ad usare la tecnica dell’ancoraggio
Liberarsi dallo stress della dieta classica con tecniche semplici e innovative ( se necessario), altrimenti verrà fatta una lezione “ sul campo”.

Stare in formissima significa anche aquisire un nuovo regime alimentare e fisico, evitando le diete
yo-yo ; ti aiuterò a lavorare più sull’identità che sui comportamenti.
Raggiungere il benessere psicofisico allineando te stesso alle tue abitudini alimentari.

Lo farò da subito, insieme a te che sei lì davanti al pc con un cornetto in mano e non sai nemmeno il perchè, o forse lo sai, ma per stare in formissima vediamo di fare anche qualcos'altro.

Se non hai problemi di peso e di alimentazione le proprie prestazioni sportive possono essere migliorate attraverso le tecniche di allenamento mentale, aumentando le proprie prestazioni con specifiche e avanzate tecniche di visualizzazione, velocizzando in questo modo la risposta del proprio fisico.

Avere maggiore equilibrio e concentrazione.
IL NUOVO VALORE DELLA VITTORIA…
Partendo dal presupposto che la vittoria non è solo avere ricevuto un premio, ma va considerata importante anche la vittoria con se stessi e con i propri obiettivi una volta raggiunti. Importante è quindi programmarsi alla vittoria per sentirsi più sicuri quando ci si allena o si compete.

Tutte le cose che ti insegnerò ti saranno utili anche nella vita quotidiana: lavoro, relazioni sociali, rapporti familiari.

Abbiamo perso da molto tempo la dimensione dell’infanzia, la dimensione ludica, quella che ci permette di creare i personaggi fantastici e poi di distruggerli. Impariamo che stare in formissima significa dedicare quanto più spazio possibile alla nostra identità ed umanità.

Il mental training, oltre all’esercizio fisico in questo caso viene legato anche al welness, aiutandoti così a riscoprire la leggerezza dei propri pensieri, a trovare strategie per alleggerire la mente, a giocare con la propria fantasia e creatività, imparando poi a vivere anche le situazione stressanti, ma inevitabili ( come il lavoro o la vita domestica), in un’ottica nuova, più divertente.

Iniziando a guardarci dentro saremo sempre più convinti di quello che vogliamo, saremo quindi meno influenzati dall’idea che gli altri hanno di noi e dei loro progetti su di noi.
L’insegnamento passa attraverso le conoscenze, le quali sono già presenti dentro la nostra mente.

STRESS E PSICOSOMATICA

Psicosomatica, per qualcuno definita la malattia del malato immaginario.
Fino a qualche anno fa le malattie potevano essere categorizzate solo se la diagnosi era accettabile dal punto di vista medico.
Altrimenti era molto semplice definirla psicosomatica.

Ma la psicosomatica non è la “ malattia dei matti”, come è stata definita molte volte, attribuendola quindi a qualche disturbo nervoso, paranoide o quant’altro.

Anche nell’ambito della medicina tradizionale la psicosomatica si sta cominciando a diffondere, partendo dal presupposto che lo stress e le difficoltà di comunicazione di questo secolo giocano un ruolo determinante.

La psicosomatica è quella parte della medicina che ha dell’uomo una certa visione olistica, ovvero il mondo emozionale ed affettivo si influenzano a vicenda. Troppo semplicistico era un tempo definire psicosomatica tutto quello che non riusciva a venire spiegato in termini clinici.

Psicosomatica perchè la mente si ammala e il corpo te lo sta comunicando.
Il termine stress, è diventato oramai parte del nostro vocabolario usato troppo spesso in modo improprio quando c’è disagio, sofferenza, molte volte è semplice malinconia.


I principali sintomi della psicosomatica e dello stress a livello fisico possono essere causati da un aumento dell’adrenalina: aumento del battito cardiaco, aumento della sudorazione , pelle fredda e sudata, riduzione del flusso sanguigno della pelle, sensazione di “ farfalle” nello stomaci, tensione muscolare, respirazione affannosa, gola secca, bisogno costante di urinare.

A livello mentale i disagi della psicosomatica si possono manifestare con preoccupazione, difficoltà di concentrazione, sentirsi strano e senza controllo.
A livello comportamentale : la parlata diventa veloce, compaiono tic nervosi: giocare con le chiavi, con i capelli, accigliarsi, sbadigliare.

Lo stress influisce anche a livello cognitivo, comportando disturbi nella concentrazione e nell’attenzione. In generale vengono ignorati avvenimenti positivi e accentuati quelli negativi.

Lo stress è un concetto chiave e determinante nel cercare di capire e dare quindi un’adeguata soluzione ai malesseri e alla malattia.
Ecco che la psicosomatica entra in atto, con la manifestazione di patologie, anche organiche, ma che non arrivano mai ad una guarigione definitiva o certa.

Lo stress è un concetto privo di connotazioni negative, con tale termine si vuole evidenziare la risposta che l’organismo mette in atto per affrontare un evento esterno: alzarsi al mattino per andare al lavoro, la domenica mattina alzarsi all’alba per andare a sciare, o fare una gita fuori porta.

Lo stress è una risposta dell’organismo sia a livello comportamentale che fisiologico, mediata da una attivazione emozionale, a sua volta indotta da una valutazione cognitiva del significato dello stimolo.

L’organismo davanti ad una esigenza di cambiamento reagisce con una risposta emotiva determinata dal significato dato cognitivamente dal soggetto alla situazione attivante. L’emozione è a sua volta in grado di attivare una reazione comportamentale e fisiologica, il tutto rientra nel campo della psicosomatica.

La psicosomatica può essere determinata da una serie di stimoli diversi, dall’altra parte è invece molto specifica in quanto dipende dal significato che noi gli attribuiamo e dalle personali modalità di reazione psicofisiologica.

Lo stress è una reazione di tipo adattivo che l’organismo attua per affrontare i diversi momenti e cambiamenti della vita. Questa reazione può diventare fonte di malattia quando si manifesta per molto tempo, quando lo stress è vissuto in solitudine, quando non si hanno adeguate valvole di sfogo; nascono quindi così le malattie di origine psicosomatica.

Nello stress cronico, infatti, anche la variazione ormonale ed immunologica diventano croniche, comportando l’insorgenza di alterazioni rispetto al programma genetico ed una senescenza precoce dell’organismo.

Lo stress vissuto in maniera cronica si può manifestare in tutti gli organi del corpo:
A livello del cuore, tachicardia, irregolarità del battito cardiaco (extrasistole), dolore al centro del petto, ipertensione, infarto.

La pelle è il primo punto di contatto che abbiamo con il Mondo , si può quindi arrivare a soffrire di iperidrosi (eccessiva sudorazione, di solito al palmo della mano o alla pianta del piede), prurito, tricotillomania (movimenti stereotipati e ripetitivi che consistono principalmente nello strapparsi i capelli, spesso anche le ciglia, ecc.).

La psicosomatica agisce anche a livello delle emozioni difficoltà di concentrazione, crisi di pianto, depressione, attacchi di ansia o attacchi di panico, difficoltà ad esprimersi, iperattività, confusione mentale, irritabilità, disturbi del sonno, sensazione di noia nei confronti di ogni situazione, cefalea.


E’ importante saper scegliere le tecniche migliori di gestione che però dipende dalla causa dello stress e dalla situazione in cui lo stress si manifesta. Scegliendo il metodo da usare per combattere lo stress, è utile che la persona si chieda innanzitutto da dove arrivi lo stress.

Nella propria quotidianità le fonti principali di tensione derivano , da percezione di eventi, anche ambientali tipo: la frustrazione della sconfitta o della pessima prestazione, il timore dell’altro , la fatica del sacrificio, le valutazioni date da altre persone. La presenza di alti livelli di stress è nocivo per l’esito e crea vissuti negativi di inadeguatezza e sfiducia nelle capacità personali.

L’Obesità è sempre stata riconosciuta come una patologia psicosomatica senza avere ancora una sua definizione all’interno di un quadro definito e la sua definizione avviene su base morfologica.

Come disturbi alimentari di origine psicosomatica ci sono comunque anche le abbuffate, ovvero mangiare in un tempo limitato anche 30 mila calorie. C'è una sensazione di frustrazione data , oltre che dal malessere anche dalla sensazione di mancanza di controllo sul cibo.
Le abbuffate possono avere anche una sintomatologia di tipo compulsivo, anche se non sempre come altri disturbi di tipo alimentare.


Un ambiente piuttosto ostile, in qui si vivono delle separazioni o delle perdite e dove la stima di sé è minacciata, può creare una situazione psicologica che deve in qualche modo venire fuori, le manifestazioni fisiche allora hanno quindi una manifestazione psicosomatica.
La cura di un Disturbo del Comportamento Alimentare è un processo complesso ed integrato che richiede l’intervento di più figure professionali.

All’interno dell’argomento della psicosomatica ho voluto mettere anche una patologia molto diffusa nel nostro Mondo: l’ipertensione arteriosa, la quale da un punto di vista medico tradizionalista viene definita quale condizione morbosa caratterizzata da un aumento dei valori della pressione arteriosa sistolica o massima e della pressione diastolica o minima .

L’ipertensione è una delle patologie più diffuse del nostro secolo, da poco riconosciuta nella categorie della psicosomatica , basti pensare che negli Usa la terapia per questa malattia è la seconda causa di richiesta di assistenza medica, dopo i problemi respiratori. Solo la metà delle persone affette da ipertensione sa di esserlo,meno della metà di quest’ultimi fa ricorso a una terapia farmacologia adeguata e solo una metà di questi ha un buon controllo pressorio.


Bisogna sempre considerare anche i fattori che rientrano nella categoria della psicosomatica, ovvero nel campo emozionale. Importante, quindi, è la misurazione della pressione periodicamente, specialmente ad una certa età oppure quando si manifestano i primi leggeri sintomi di cefalea, astenia, cioè stanchezza fisica e intellettuale, nervosismo, insonnia, vertigini, ronzii.

Stress ed ansia sono importanti fattori predittivi di ipertensione non solo negli uomini di media età, mentre nei più anziani l'espressione dei sintomi d'ira o la mancata espressione non costituivano segni predittivi significativi.

Abbiamo precedentemente parlato di stress, e si è visto che questo comprende una reazione complessa che permette il riconoscimento e l'abilità di superare eventi percepiti come inusuali, inadeguati e difficili. Lo stress è quindi un fenomeno che comprende un ampio spettro di aspetti e di conseguenze complesse. E' anche un termine usato spesso in modo improprio.

Ogni evento può essere potenzialmente stressante, dipende ovviamente da individuo a individuo. Le ricerche inerenti all’ipertensione hanno indagato maggiormente alcuni eventi che possono essere catalogati come stressanti come l’attività lavorativa, l’ambiente, ecc…

Da un punto di vista della psicosomatica ci sono diverse correnti di studio dell’ipertensione arteriosa sono quella di psicologia comportamentale e quella su base psicoanalitico - simbolica.

Secondo la prospettiva della psicosomatica l’iperteso dunque tenderebbe a vivere in maniera conflittuale il rapporto con il mondo degli affetti e ne eserciterebbe un esasperato controllo frenando di continuo la passionalità e privilegiando la "fredda" e più sicura ragione.


Da poco tempo si sa che fattori psicologici possono aumentare acutamente la pressione arteriosa, ma sono incerte le conoscenze che si hanno su come possano portare ad una stabile elevazione pressori.

Da un recente studio si è visto che coloro che avevano difficoltà di riconoscimento e
verbalizzazione delle emozioni , patologia definita alessitimia è una condizione sembrava ben correlata all'ipertensione.

Dal punto di vista della psicosomatica si afferma che la crescita in un ambiente privo di stimoli emozionali, un rapporto materno incapace di far prendere coscienza delle emozioni, o un trauma psicologico importante nella storia passata siano fondamentali per lo sviluppo di questa patologia.

Il nostro corpo parla e se vogliamo imparare a stare bene, il solo modo è dare voce al corpo, ascoltarlo bene e rispondergli nella maniera più adeguata, controllando lo stress e imparando dalla psicosomatica.

sabato 29 novembre 2008

RESPIRARE

Qual'è per tutti voi la cosa più naturale da quando siamo al Mondo?

Credo respirare vero?
Respirare è uno dei più potenti metodi naturali di guarigione che l'uomo ha a sua disposizione. Imparare la funzione del respirare correttamente permette l' ossigenazione e l'eliminazione delle tossine a livello cellulare, creando così più spazio, più libertà, più nutrimento e più armonia. Le emozioni fluiranno nella maniera più armonica ed idonea per noi stessi.

Imparare respirare permette di ridare equilibrio ad emozioni e pensieri.
Imparare a respirare per liberare schemi ripetitivi,emozioni, pregiudizi e preconcetti che limitano la nostra vitalità.

Imparare a respirare per trovare un modo nuovo di rinascere, imparare un modo alternativo di dedicare tempo a se stessi e a conoscere le proprie emozioni. Si può imparare così a vivere meglio, a stare con noi stessi, superando blocchi e paure.

La respirazione permette un maggior flusso di energia al nostro interno, energia che rivitalizza e purifica, libera emozioni e permette a se stessi di stare meglio perché più consapevoli delle proprie emozioni e sentimenti.

Imparare a respirare in maniera profonda, consapevole, senza pause. Dovete porvi in posizione comoda, sdraiati, l'attenzione deve essere centrata all'interno, alla percezione di quello che è più vivo dentro di noi.

Imparare a respirare serve per sbloccare il nostro, veicolo delle nostre emozioni. Importante è porre l'attenzione sul "qui e ora". La vita quotidiana e i pensieri su quello che dobbiamo fare "dopo", "tra poco", "domani", ci distraggano continuamente da noi stessi.

Senza giudicarci trattenerci, senza interpretare a tutti i costi, lasciamo fluire i pensieri, le sensazioni, le emozioni, ascoltandoci e vivendo sensibilmente il presente nel quale stiamo e siamo. Sincerità assoluta.

Noi stessi dobbiamo imparare ad essere completamente autentici e onesti con noi stessi: accettiamo il dolore, la gioia, le paure, l'angoscia,il piacere, tutte le emozioni nello stesso modo.

Se impariamo a respirare nella maniera più adeguata riconosciamo quello che stiamo vivendo e lo lasciamo fluire liberamente. Respirare per arrivare ad accettare ed integrare la nostra identità, se accettiamo quello che sentiamo riusciremo a integrarlo, sapremo cioè che questa parte di noi ci può insegnare qualcosa. Smetteremo di lottare di avere paura, perché abbiamo imparato che le emozioni sono parte di noi stessi.

venerdì 28 novembre 2008

ANIMA ECOLOGICA

Avete anche voi per caso un'anima ecologica, oppure la desiderereste avere, ma nulla da fare " inquinare" è più forte di voi!
Le persone che hanno anima ecologica siamo sempre noi donne.

E per chi non ha quest'anima così ecologica?
Direi di poter immaginarsi tutta quella spazzatura buttata giù per i fossi, fuori dai cassonetti.... tutta sulla propria pelle tutta quella mondezza.

La stima che si ha di se stessi, passa anche attraverso l'anima ecologica che sia ha.

Non è necessaria molta fatica, basta un minimo di attenzione quando si buttano via le immondizie, quando prendiamo la macchina anche per fare 2 metri, quando teniamo le luci accese con il sole, oppure quando c'è il sole o quando in quella stanza non ci siamo più.

Un'anima ecologica usa anche le lampade a basso consumo energetico, così limita di accendere il riscaldamento anche alla notte, troppo caldo disturba il sonno.

Hai freddo, pensa un po' anche alla tua anima , fortemente ecologica, usa un maglione di più e muoviti, fai sport, vai a correre....vai a ballare vedrai come più caldo avrai!!!!

REAGIRE ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Siamo nel 20 secolo e ancora la violenza sulle donne è un argomento scottante.
Poche donne hanno il coraggio di denunciare i loro aguzzini in quanto spesso sono vittime di mariti, parenti, fidanzati e / o amanti.

E' quindi ora di dire basta.

Care donne vorrei dirvi veramente di cuore una cosa, dovete trovare il coraggio di reagire.
Siamo donne è vero, ma non per questo prive di valore anzi...noi possiamo dare la vita, teniamo su i 4 pilastri di una casa.

Molte donne subiscono una violenza più subdola di altre perché questa è verbale, accompagnata magari da un'ubriacatura del compagno, quindi " giustificata " da loro stesse che provano a comprendere questo vissuto intimo del uomo e si colpevolizzano, dicendosi che sono loro le colpevoli di tutto.

Ma per imparare a stare meglio è inutile vittimizzarsi, ma è giusto cominciare a ribellarsi, meglio se vi fate seguire da qualcuno, ma inizialmente la cosa più giusta è denunciare senza timore , ma tirando fuori tutto il vostro orgoglio e la vostra NECESSITA' DI AUTOSTIMA & AUTONOMIA.

Chi avesse bisogno di una consulenza pedagogica può inviarmi una mail a : federica.goia@libero.it

mercoledì 26 novembre 2008

SVILUPPARE LA SUPER MENTE

Quanti di voi quando stanno facendo qualche cosa si dicono : " vorrei diventare un genio", vorrei avere una super mente...
Tanti vero, ma credetemi...è realtà, basta usare gli accorgimenti giusti e tutti DA ADESSO potremmo avere un SUPER MENTE!

La ricetta per una super mente è molto complessa, gli ingredienti numerosi e la fatica è molta, ma il gioco vale la candela se alla fine avremo molta soddisfazione.

Il primo passo per avere una mente super è l'alimentazione, bisogna variare la propria alimentazione, bisogna mangiare vario, privilegiando frutta e verdura, alimentazione ricca di vitamine C ed E, ma devono comunque esistere le proteine animali ( uova, pesce, formaggio e carne bianca), ricche di vitamina B12.

Il pesce grazie agli OMEGA 3, favorisce lo sviluppo di una super mente, contenendo grassi essenziali per il metabolismo cerebrale.
Altri alimenti toccasana sono i frutti di bosco ( ricchi di antiossidanti), cioccolato extra fondente, noci ricche di acido linoleico che migliora la comunicazione tra le cellule, e non è un caso che la noce ricordi per forma il cervello.

Per sviluppare una super mente è necessario attivare anche l'attività fisica, un corpo scattante, tonico, garantisce una mente ancora più scattante, più super. Uno studio condotto alla Columbia University confronta sedentari e sportivi e si denota che la mente di coloro che fanno sport ( anche amatoriale) è più veloce nelle prove di memoria.

Inoltre lo sport garantisce anche la nascita di nuove cellule nell'ippocampo, da preferire il nuoto, ma senz'altro anche il jogging o la corsa vanno bene, da cominciare con una decina di minuti al giorno.

Ci siamo assicurati un hardware, ora è il caso di potenziare il software, facendo diventare la nostra mente super, con il turbo.

Strategie per sviluppare la nostra mente : una è la neurobica termine inventato da Lawrence Katz della Duke University che cerca di dare strategie per combattere la routine ( cambiare ogni giorno percorso per andare a lavorare, lavarsi i denti con la mano sx o dx a seconda di quello che usiamo abitualmente,...).

Secondariamente c'è il brain training che allena con giochi ed esercizi che permettono di migliorare l'attenzione, la memoria, velocità di reazione,..così la nostra mente diventerà super.
Dire : " questo non fa per me"; " in quella cosa lì non sono capace...implica una notevole limitazione del cervello, diventando una profezia che si auto avvera

Avete passato da un po' i 20 anni, ma volete mettervi alla prova, crearvi una super mente comunque sia: studiate una seconda lingua, svilupperà l'intelligenza, così come l'imparare a suonare uno strumento musicale. La musica è cibo per la nostra mente, non serve molto, basta una tastiera o un flauto.

C'è chi però vuole sviluppare una super mente senza sforzo, si può allora sperare nell'applicazione di tecnologie in fase sperimentale , è il caso della stimolazione magnetica trans cranica: un generatore di corrente di elevata intensità convoglia l'energia all'interno di una sonda posta a contatto del cranio.

Queste stimolazioni garantirebbero lo sviluppo cognitivo, lo sviluppo di una super mente.
Più pratica è la " stimolazione magnetica transcranica a correnti dirette" ideata da Alberto Priori all'Università di Milano usata in sperimentazione nella cura e prevenzione del Morbo di Alzheimer.

Tecnica che consiste nell'applicazione di elettrodi che erogano una corrente di bassissima intensità per 15-20 minuti, corrente che va ad influire positivamente sulla mente nelle ore successive: sulla memoria, il linguaggio, tempi di reazione, capacità di fare scelte.

Queste tecniche sono ancora in via di sperimentazione, quindi per sviluppare una super mente è meglio affidarsi ad un sudoku, clarinetto o lezione di cinese

( fonte Focus Novembre 2008)

IL CERVELLO CON IL TURBO

Si sogna da sempre di avere il cervello con il turbo, riordinare casa con la forza della mente o solo facendo l'occhiolino. Tra un po' avere un cervello con il turbo sarà realtà.

Sarà possibile collegare direttamente il cervello con internet, così dice Paul Wolpe, docente di sociologia all'Università of Pennsylvania ( USA) e presidente dell' American Society of Bioethics and Humanities.

Prospettiva impressionante perché con i suoi 100 miliardi di neuroni, ognuno di loro è un piccolo computer, un turbo insomma. Il cervello dell'uomo è la macchina più complessa che ci possa essere nell'Universo. Se si pensa di connetterlo fisicamente ai circuiti elettronici, ad internet è pronto a diventare un turbo.

Oggi esistono strategie possibili per connettere il cervello al pc, che permettono di leggere l'attività cerebrale e trasformare la volontà in luci che si accendono, porte che si aprono, mail che si inviano; questo per adesso per aiutare chi si trova con un handicap grave.

Alla Fondazione Santa Lucia tutto questo è già realtà, indossando una speciale cuffia dotata di elettrodi e la si usa per dare ordini ad un sistema domotico che attraverso il computer controllo l'ambiente. Per impartire il comando il cervello ci impiego circa 3 secondi, per scrivere un testo appare una testiera virtuale, per una parola circa 10 secondi.

L'apparecchio attuale è utilizzabile solo con l'uso di uno specialista, ma è appena cominciato un progetto per il quale si sta lavorando ad un modello indossabile, con un cappello o una corona nascosta tra i capelli, il nostro cervello lavorerà come un turbo.

Forse un giorno si arriverà a realizzare quello che la fantascienza aveva previsto: il cervello è come un turbo, quindi si apprenderà il tutto senza la necessità di passare ore a studiare, semplicemente inviando le informazioni al cervello.

EMOZIONI E ASPETTATIVE SOCIALI

Lo sviluppo emotivo e affettivo non può secondo le più recenti teorie essere disgiunto da quello sociale e cognitivo. Le emozioni possono cominciate a manifestarsi fin dalla nascita ed è la qualità della relazione tra il bambino e chi si prende cura di lui a far si che la loro espressione si articoli in pensiero armonico.

A sostenere certe emozioni, piuttosto che altre, sono, per esempio le aspettative, le previsioni più o meno consapevoli del piccolo sulle probabili risposte dell’adulto allevante ai suoi segnali. Non solo, l’espressione delle emozioni nel bambino è anche influenzata dalle reazioni agli stessi eventi da parte della figura più significativa per il bambino. E’ chiara anche in questo caso l’influenza esercitata dal contesto delle interazioni e dalle relazioni sociali.

STRATEGIE PER LENIRE L'ANSIA

Da ricerche si vuole dimostrare che le vacanze Natalizie sono una fonte di ansia fra la maggior parte delle persone. Ansia che spesso si trasforma in suicidi ed omicidi, i motivi sono diversi, ma spesso è per il troppo tempo libero che la gente ha da passare da soli o in famiglia, per le quali è necessario trovare delle strategie adeguate per lenirla.


Una delle reazioni fisiologiche alla base dell'ansia è la vigilanza che il cervello ha nei confronti del potenziale pericolo, ma spesso questa vigilanza è una delle strategie per lenire l'ansia, che se vissuta positivamente può essere una reazione essenziale per la sopravvivenza nel corso dell’evoluzione.

Un sentimento particolare dell'ansia è la paura, ovvero l'organismo umano entra in uno stato di agitazione, parte dell’ansia che ne risulta fissa l’attenzione sulla minaccia contingente costringendo la mente ad escogitare un modo per controllarla ignorando qualunque altra cosa.

Quando questo ciclo di ansia continua e si intensifica sfuma in veri e propri sequestri emozionali in disturbi ansiosi come fobie,ossessioni, compulsioni, attacchi di panico. Alcuni notarono che i problemi che determinavano lo stato di attivazione somatica erano i loro pensieri invadenti e inopportuni. Costoro erano in preda di ansia cronica. Le strategie per lenire l'ansia era distogliere la mente dalle preoccupazioni seguendo dei corsi di mental training legato al welness,
( sui quali vi posso dare io una mano) corsi di respiro, di relax, yoga.

Secondo gli esperti quello che ha a che fare con la parziale gratificazione data dalla preoccupazione rinforzando l’abitudine. Le preoccupazioni date dall'ansia e dallo stress sono viste come un sistema per affrontare minacce e pericoli.

Non è possibile vedere l'ansia solo in termini negativi, perché ha anche dei benefici, tra i quali rendersi conto delle reazioni fisiologiche soggettive,invalidanti, noiose, come agitazione, tachicardia, insonnia, verso le quali chi le prova può andare alla ricerca di personali strategie per lenirla.

Le immagini innescano l’ansia fisiologica in modo molto più potente dei pensieri e quindi l’immersione nelle preoccupazioni allevia almeno in parte l’ansia. Preoccupazioni croniche auto-frustranti nel momento in cui hanno la forma di idee stereotipate. La preoccupazione cronica funziona positivamente solo per certi versi: allevia un poco l’ansia senza risolvere il problema.

Tra le strategie per lenire l'ansia è l’auto-consapevolezza quindi riconoscere quanto prima gli episodi fonte di preoccupazione , ideale riuscire a coglierli non appena l’immagine catastrofica scatena il ciclo preoccupazione - ansia o subito dopo.

Questo approccio si insegna addestrando gli individui a monitorare gli stimoli che inducono l’ansia identificando situazioni e flusso di pensieri e immagini che inducono la preoccupazione e sensazioni fisiologiche associate all’ansia.

Con la pratica l’individuo identifica le preoccupazioni e le diverse manifestazioni dell'ansia ad uno stadio precoce imparando anche le tecniche di rilassamento che da sole non bastano. Devono mettere anche in discussione i loro pensieri, altrimenti la spirale della preoccupazione si ripresenterà.
Attenzione sui propri pensieri per attenuare l’ansia.

Probabilmente l’induzione attiva tali pensieri può attivare il circuito che inibisce l’innesco della preoccupazione da parte del sistema limbico, allo stesso tempo l’induzione attiva di uno stato di rilassamento contrasta i segnali ansiogeni che il cervello emozionale sta inviando a tutto l’organismo.

Quando si permette che un pensiero molesto si ripeta all’infinito senza metterlo in discussione contemplando una gamma di punti di vista plausibili ci si vieta di considerarlo vero e accettarlo ingenuamente. Strategie utili per lenire l'ansia e la preoccupazione cronica. Nel caso di coloro che l'ansia si trasforma in fobia chiaramente si raccomanda l’uso di farmaci

L'ORIGINE DELLE EMOZIONI

Tutti hanno sentito parlare di emozioni, ma pochi sanno davvero cosa sono a cosa servono e quali reazioni possiamo avere.

La parola emozione deriva dal latino e- movere, che significa smuovere, portare da dentro a fuori verso l’esterno, conseguentemente le reazioni che seguiranno saranno di attacco e/o fuga nell'eventualità che non riesca a gestire nella maniera più adeguata il sentimento che la coglie.

Le emozioni, infatti, sono reazioni psicofisiche che si attivano all’interno del corpo e nella mente di un individuo mentre accoglie, elabora e risponde a determinate situazioni ed eventi.

Le emozioni rappresentano un’esperienza soggettiva d’intensità rilevante, accompagnata da modificazioni a livello vegetativo (fisiologico & viscerale), reazioni sia di tipo psichico che somatico.

Le reazioni fisiologiche che si provano in uno specifico momento investono alcune funzioni vegetative, come la circolazione, la respirazione, la digestione e la tensione muscolare.

Le emozioni però ci consegnano anche delle reazioni viscerali, le quali si manifestano con una perdita momentanea del controllo neurovegetativo, con conseguente incapacità temporanea d’astrazione del contesto emozionale. Le reazioni psicologiche si manifestano come riduzione del controllo di sé, difficoltà ad articolare logicamente azioni e riflessioni, diminuzione della capacità di metodo e di critica.

Secondo la prospettiva evolutiva, le reazioni delle emozioni sono una catena complessa di eventi dove cognizione, sensazione e modificazione fisiologica possono essere sia il punto di inizio sia la fine della sequenza.

L’interazione tra questi fattori può modificare la percezione della realtà esterna e interna di un individuo, di conseguenza cambiano anche le proprie reazioni.

In letteratura sono state individuate 10 emozioni primarie: interesse- eccitazione; gioia-godimento; allarme-sorpresa; paura-terrore; vergogna-timidezza, colpa-rimorso, da cui derivano le 64 attualmente riconosciute.Ognuna determina quindi reazioni diverse e soggettive.
La paura ed il terrore può determinare delle reazioni di fuga, la vergogna fa arrossire, aumenta la sudorazione,...ad ognuno poi la sua reazione.

L’emozione è il punto di incontro fra il corpo e la mente e veicola la rappresentazione mentale della realtà.

Le emozioni non sono mai neutre sono sempre piacevoli o spiacevoli. La funzione delle emozioni ha origine da alcuni presupposti, che determinano la competenza emozionale della persona e le sue diverse e specifiche reazioni.

Il primo presupposto, anche in ordine di rilevanza , è la capacità di riconoscerle. L’individuo consapevole del sentimento, nel momento in cui insorge presta attenzione ai propri stati interiori ed è in grado di attribuirgli un nome. Dall’auto consapevolezza si sviluppa la seconda abilità, quella dell’autocontrollo.

Le emozioni stimolano la persona all’azione, stabilendo priorità fra obiettivi, stimolando delle reazioni diverse, soggettive, ma a volte incongruenti con la situazione.

Io per esempio quando sono in uno stato particolarmente ansiogeno mi trovo spesso a ridere, oppure divento logorroica perché devo scaricare tensione.

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