domenica 14 giugno 2015

Un Aiuto Dall'energia Solare Nei Disastri Ambientali


Un Aiuto Dall'energia Solare Nei Disastri Ambientali

Era il 25 aprile quando la prima scossa di magnitudo 7,8 della Scala Richter fece 8mila morti in Nepal. Trascorsi quasi due mesi e la situazione non si è ancora normalizzata. 

Colpa di uno Stato poverissimo che non ha i mezzi necessari per gestire prima l’emergenza e poi la ricostruzione. Tuttavia il Paese è stato soccorso da diversi privati ed associazioni non profit provenienti da tutto il mondo.

In Nepal c’era però anche una società si occupa di fornire generatori ad energia solare agli ospedali che affrontano situazioni di emergenza come queste, ma anche a scuole ed aziende agricole.

Un aiuto dall'energia solare nei disastri ambientali.
La SunFarmer insieme ad alcune ONG locali ha donato alle piccole cittadine nell’area di Kathmandu dei depuratori d’acqua e generatori ad energia solare,  indispensabili in situazioni come queste perché i generatori a nafta in condizioni come queste non possono funzionare per mancanza di combustibile.
Acqua potabile e luce sono due impellenti necessità in situazioni di disastro, assieme all’ Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), operano anche aziende no profit come D.light, che durante il terremoto di Haiti, nel 2010, s’impegnò nell’ offrire centinaia di lanterne solari, utili per ricaricare i telefonini delle squadre di soccorso e ripristinare le comunicazioni nei luoghi colpiti

Stesso discorso per Gham Power, una società di micro-grid basata in Nepal, mentre Ikea Foundation, in collaborazione con l’UNHCR, ha sviluppato, dopo molti anni di ricerche, Better Shelter, un rifugio temporaneo ad illuminazione solare per profughi e sfollati; in Nepal ne sono stati inviati ben 10.000, e non è necessario possedere attrezzature per montarlo.

Poi ci sono le micro-reti, ovvero dei  sistemi di dimensioni ridotte in grado di stoccare e conservare energia e di rimanere collegati ad altri sistemi formando una mini-rete di distribuzione, sono state particolarmente utili per ripristinare la fornitura di energia elettrica nella zona orientale degli Stati Uniti, subito dopo il passaggio dell’uragano Sandy; in Italia, Enel sta realizzando il suo primo progetto: a Isernia, la rete viene seguita e controllata in remoto tramite la banda larga.
L’energia pulita è un ottimo sistema per aiutare una nazione a riprendersi dopo un disastro di enormi proporzioni; ma è anche utile a sviluppare una rete elettrica e di comunicazione di ultima generazione.
Tutto ciò come piccolo aiuto dall'energia solare nei disastri ambientali.

martedì 9 giugno 2015

Bolle Di Sapone in Casa


Bolle Di Sapone in Casa

Da sempre le bolle di sapone sono una irresistibile attrazione per i bambini  (e non solo),  davvero magiche e i genitori e nonni hanno spesso dovuto provare a  rifarle a casa senza mai riuscirci veramente, o vengono troppo piccole o troppo deboli, con bolle che si rompono subito….
Non preoccupatevi! 

Ecco la ricetta giusta per fare delle bolle di sapone in casa!
Il segreto per ottenere delle bolle di sapone giganti e resistenti è l’utilizzo della glicerina  senza la quale non saranno mai veramente grandi e si romperanno facilmente, lo premettiamo subito!
Utilizzando semplicemente del sapone è difficile avere un buon risultato.
Cominciamo  ad elencare subito cosa vi serve per realizzare le bolle di sapone in casa:
  • alcuni barattoli con coperchio o vecchie boccette per bolle di sapone usate
  • un secchiello o una vaschetta
  • una frusta elettrica/mixer
  • 4 cucchiai di detersivo liquido per piatti
  • 4 cucchiai di glicerina (la trovate in farmacia)
  • 1 litro di acqua
  • colorante per cibi (questo facoltativo, noi non lo useremmo ad esempio)
Eccovi ora il procedimento esatto su come fare le bolle di sapone in casa fai da te:
Mescolate l’acqua, il detersivo e la glicerina nel secchiello e battete il tutto con il mixer ad immersione per farli emulsionare bene. Lasciate quindi riposare per almeno 24 ore il liquido così ottenuto e versatelo nei contenitori delle bolle usate oppure in una vaschetta.
Potete anche conservare la quantità di bolle di sapone non utilizzate all’interno di barattoli muniti di coperchio.
C'è chi però a casa non ha nè glicerina nè detersivo, ma può comunque fare delle ottime bolle di sapone in casa.
Il detersivo si può sostituire con del sapone, sarà bene  scegliere una qualità poco degradabile e diluirlo con acqua sino a raggiungere un composto analogo a quello del detersivo liquido ma il risultato non sarà proprio lo stesso in termini di qualità delle bolle.
Analogamente non usando la glicerina, che ricordo è facoltativa, le bolle saranno meno grandi e più “fragili” ma per quelli di voi che apprezzano di più la sostenibilità è un giusto compromesso che comprendiamo bene.
Buone bolle a tutti e buon divertimento!!!

Come fare acquerelli in casa atossici e naturali per i bambini



Come fare acquerelli in casa atossici e naturali per i bambini.

Una delle attività preferite dai bambini è quella di dipingere e disegnare con colori molto allegri. Ma io stessa ho ritrosia ad usare le normale tempere  in quanto realizzate molto spesso a base di sostanze chimiche. 
Sarà bene con un po' di pazienza crearsi degli acquerelli in casa atossici e naturali per i vostri bambini.

I vostri ‘Leonardo in erba’ potranno imbrattare fogli con colori al 100% naturali,senza rischio di tossicità ;-)
Ecco subito cosa vi serve per realizzare gli acquerelli in casa:
  • 1 cucchiaio di aceto bianco
  • 2 cucchiai di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaio di amido di mais
  • 1/4 cucchiaio di glicerina
  • contenitori per le uova riciclati
  • coloranti naturali

  • Mescolate l’aceto ed il bicarbonato in una ciotola e attendete che non ci sia più schiuma prima di versare gli altri ingredienti.
  • Versate quindi la miscela così ottenuta all’ interno delle cavità dei contenitori delle uova, aggiungendo in ognuna diverse gocce di colorante per ottenere i colori desiderate.
  • Mescolate delicatamente per miscelare bene il colore e aspettate che il colore si indurisca, lasciandolo riposare tutta la notte e far in modo che sia pronto per la pittura.
La miscela ottenuta si utilizza con il pennello prima intinto nell’ acqua come i soliti acquerelli, ora provateli con i vostri bambini e diteci se vi siete divertiti.

giovedì 4 giugno 2015

Come fare un detersivo per lavapiatti naturale ed economico



Come fare un detersivo per lavapiatti naturale ed economico


Ecco gli ingredienti per farvi il detersivo per i piatti:
  • limoni grossi
  • 100 ml di aceto bianco
  • 400 ml di acqua
  • 200 gr di sale fino
Preparazione. Tagliate i limoni in 4-5 grosse rondelle, togliete i semi e spremetene il succo. Fate frullare con il sale e un poco d’acqua. Fate attenzione che risulti un composto fine ed omogeneo, non ci devono essere grumi o pezzetti, altrimenti vi si otturerà lo scarico della lavapiatti.  Aggiungeteci poi  l’aceto e tutta l’acqua, mettete in un pentolino e fate bollire per 15-20 minuti a fuoco basso, rimescolando spesso per non attaccare il liquido, che si rapprenderà un poco. Se la consistenza non fosse ancora vellutata, passate nuovamente al mixer. Riempite un vasetto da marmellata con il liquido ancora caldo, per ottenere l’effetto sottovuoto.
Una volta imparato come fare un detersivo per lavapiatti naturale, ecologico ed economico, ecco poi come usarlo  al meglio con i dosaggi giusti: al posto del detersivo per la lavastoviglie ne servono 2 cucchiai; se invece serve per lavare i piatti a mano, basta 1 solo cucchiaino, stessa dose se si vuole utilizzare come anticalcare per fornelli, lavello e sanitari.
Ricordatevi di alternare questo detersivo ogni 10 lavaggi circa a uno biologico tradizionale e controllate sempre il filtro della vostra lavapiatti. E’ comunque un efficace anti calcare, per cui non ve ne servirà un altro.

Il Significato dei Fiori

Il significato dei fiori

Conoscere il significato dei fiori è  importante perché ad ognuno corrisponde un determinato messaggio. Un fiore comunica un’emozione legata al suo colore e alla sua varietà.
Piacerebbe a tutti sapere come comunicare esattamente le proprie emozioni in un determinato momento, quando bisogna farsi perdonare o quando si ha il bisogno di dire a qualcuno che l’ami. Eppure, a volte, mancano le parole, i pensieri oppure  il tempo.
In tal caso ci vengono incontro   i fiori.
Il cosiddetto linguaggio dei fiori, detto ancheflorigrafia, è una maniera per esprimere sensazioni ed emozioni, comunicare messaggi che non sempre potevano essere pronunciati e arriva dall’ epoca vittoriana, in cui la pudicizia specie in materia di sentimenti, era la regola. Esiste persino un’arte del linguaggio dei fiori giapponese chiamato hanakotoba. In realtà già dal Medioevo e nel Rinascimento ai fiori si attribuivano significati morali, dall’ Ottocento in poi che l’interesse per il linguaggio dei fiori assume il massimo sviluppo.
Tutti i fiori del Mondo hanno  una voce speciale, che con un filo di magia collega due cuori lontani o vicini. Scegliendo un fiore però è bene fare  attenzione a quale fiore scegliere, perché alcuni hanno significati diversi tra un Paese e l’altro. Ad  esempio i crisantemi sono i fiori dei morti in Italia ma nel resto dei Paesi europei significano amore alle prime armi.
Da uno studio della psicologa Eva Heller, relativo a come i colori possano influenzare la ragione e i sentimenti,emerge che i colori non partecipano alla vita delle persone in maniera accidentale, ma che derivano da esperienze vissute nell’infanzia e radicate nell’uomo.
Il rosso ad esempio, è il colore dell’amore e di tutte le passioni. Con questo colore è stato designato per la prima volta il fuoco, un elemento che arde, che brucia, travolgente proprio come la passione. Regalare, quindi, un mazzo di rose rosse significa dichiarare con tutte le proprie forze l’amore passionale per l’altra persona. I garofani rossi, invece, sono il simbolo di un amore non corrisposto, ma altrettanto presente nei pensieri e nel cuore.
Il significato dei fiori!
Un altro colore alquanto  espressivo è il giallo, un colore  di difficile comprensione, in quanto contiene dentro di sé una molteplicità di significati contraddittori, dalla saggezza alla collera, dall’ottimismo all’invidia. Un bouquet di rose gialle per esempio può significare un messaggio d’amore, meno intenso di quello trasmesso dalle rose rosse, o al contempo può voler dire infedeltà o gelosia.
Colore viola, colore per eccellenza del potere, simbolizza poi regalità, ambizione ma anche amore a prima vista, dunque regalare delle rose viola, assai rare, significa parlare di un amore che è nato da poco ma può arrivare lontano, pur parlando d’amore si contraddistingue per il messaggio di precarietà. Chiaramente il bianco indica purezza ed è il colore perfetto, dei nuovi inizi, della pace e del matrimonio. Inviare una rosa bianca vuol dire chiedere a qualcuno di sposarlo!
Quando pensiamo al significato dei fiori, normalmente pensiamo solamente alle rose, tuttavia ogni tipo di fiore esprime un’emozione.
Le gerbere sono fiori che  trasmettono un messaggio di innocenza e purezza ma assumono diversi significati a seconda del colore dei fiori: la gerbera rosa parla di amore e giovinezza, la gerbera rossa dell’amore passionale e della vittoria, la gerbera gialla è simbolo di gloria, la gerbera arancione di allegria e soddisfazione.
Il narciso invece è ricco di significati legati a culture anche molto lontane: per gli antichi romani era simbolo dell’aldilà e si piantava sulle tombe, per i Celti era simbolo della purezza e nella cultura ebraica è associato alla bellezza e fertilità della donna, mentre nel cristianesimo è simbolo della rinascita dopo la morte, in Cina porta fortuna e prosperità per l’anno nuovo in quanto  la sua fioritura corrisponde proprio al periodo del Capodanno cinese. Regalare narcisi è gradito nel caso di un nuovo lavoro o se si sta cercando di avere più fortuna nella vitaunque. Nel linguaggio dei fiori un bouquet di narcisi vuole ricordare un momento trascorso e non dimenticato.
Mentre una pianta di rododendri indica una situazione di pericolo, infatti suggerisce cautela in vista di insidie, dettata dalla tossicità di alcune specie di questo arbusto sempreverde. Antichi rituali e incantesimi magici sfruttavano invece i rododendri per i potenti poteri di protezione, in particolare dell’abitazione.
Ad ogni emozione il suo fiore, dunque, per non lasciare sopiti sentimenti importanti e per annullare le distanze, di qualunque tipo esse siano.
Ora che sapete il significato dei fiori nessun  regalo potrà essere più azzeccato di una bella pianta o un bel mazzo di fiori!

Uffici Eco Sostenibili

Uffici Eco sostenibili

Il lavoro d’ufficio può creare monotonia e stress in quanto sedentario, caratterizzato spesso dalla routine e le postazioni di lavoro raramente sono luoghi di ispirazione creativa. Ci sono uffici in cui si percepisce alienazione nello stare in una stanza piccola e squadrata, ci si sente isolati, si lavora con illuminazione non sempre naturale e in pochi casi le scrivanie sono ergonomiche.
Le prestazioni lavorative dipendono non solo da variabili individuali ma anche dalla disposizione degli spazi e dalla loro componente materiale e spaziale. Numerosi sono i professionisti che cercano di studiare in che modo l’architettura e gli spazi possano incidere sul comportamento delle persone in uno spazio, tra cui quello lavorativo. Cresce sempre di più il numero degli architetti il cui obiettivo è proprio quello di migliorare l’ambiente lavorativo, occupandosi del benessere degli impiegati e stimolando la loro creatività, facendo tutto questo il più possibile in modo sostenibile a livello ambientale. Così facendo si rende di più.
Ne sono un esempio i sei uffici che vi andiamo a proporre, tra di essi quello immerso nel bosco, quello con giochi e spazi multisensoriali o quello con orto e giardino indoor i cui prodotti vengono poi consumati dai lavoratori stessi.
Vediamoli nel dettaglio:
1. Il bosco dalla vetrata dell’ufficio Selgas Cano a Madrid
Lo studio d’architettura spagnolo Selgas Cano, a Madrid, ha creato per i suoi dipendenti uno splendido ufficio immerso nel bosco. La particolarità è data non solo dal bellissimo paesaggio in cui è immerso, ma anche dal suodesign aerodinamico: è a forma di tubo con un’enorme finestra curva che si estende lungo tutto l’ufficio e per buona parte del soffitto. I lavoratori possono così ammirare il paesaggio, sentirsi immersi nella flora e fauna del posto, ma soprattutto hanno la possibilità di lavorare con l’illuminazione naturale. L’ufficio è incassato di mezzo metro sotto il livello del terreno, aspetto che permette un buon isolamento termico, quindi temperature fresche risparmiando sui condizionatori. Sembra quasi di avere lo stesso punto di vista delle piccole bestiole del sottobosco.
2. L’ufficio di cartone di Nothing ad Amesterdam
Due designer olandesi, Joost van Bleiswijk e Alrik Koudenburg, hanno progettato l’ufficio dell’agenzia creativa "Nothing" usando del materiale riciclato: il cartone. Tutto, dalle pareti, alle librerie, alle scrivanie, è interamente costruito con cartone alveolare di 15 mm i cui tagli e piegature sono assemblati senza l’uso di colla o viti. Se una parte dell’ufficio o un suo pezzo viene danneggiato lo si può sostituire velocemente con un altro preparato su misura. Quale modo migliore per lanciare un messaggio di riciclo del materiale usa e getta a costo zero?
L’ufficio di Google con i giochi a Zurigo
L’ufficio di Google a Zurigo si trova in una vecchia fabbrica di birra che lo studio di architettura Camenzind Evolution ha trasformato in un ufficio che sembra un parco giochi. Al suo interno si trovano tavoli da biliardo, scivoli, sdraio… L’obiettivo del progetto è quello di stimolare la creatività e le idee innovative nei dipendenti e rendere più ludico il posto in cui si lavora.
4. L’ufficio di Cuningham Group’s LEED Gold a Culver City
Il gruppo Cuningham e il REThink Development hanno progettato un ufficio partendo da un ex-deposito di 8.500 mq rivisitandolo in modo originale: i magazzini sono stati trasformati in uffici dotati di luce e impianto di ventilazione naturale, mentre tutta la struttura è stata disegnata per poter ottenere il certificato LEED Gold (Leadership in Energy and Environmental Design). Dei container sono disposti lungo l’area del deposito in modo creativo, questa agevola la comunicazione tra i vari reparti e lascia spazio per dei giardini interni. Tutto, dai pavimenti al soffitto, è fatto di vetro, mentre la luce piove dai grandi lucernari dell’ingresso. Bocchette di aria poste sui muri e sul soffitto garantiscono il ricambio d’aria mentre il giardino è stato progettato con piante autoctone e piante d’adattamento che, oltre a dare un tocco di verde, filtrano l’aria e la umidificano. Gli impiegati gestiscono il giardino interno e l’orto esterno, possono anche accedere ad una cucina collettiva e passare il loro tempo libero in appositi spazi dove possono condividere il loro lavoro e le loro idee.
5. L'ufficio ad alta efficienza energetica della Macquarie Bank a Sidney. a Sidney  in modo da ridurre del 50% 
Il Clive Wilkinson Architectes ha ridisegnato la sede centrale della banca Australiana Macquarie in modo da ridurre il consumo di energia elettrica del 50%. tale ufficio è formato da 26 piccole " capsule" comunicanti e l'aspetto è  un mix tra una cattedrale ed un villaggio greco sviluppato in verticale.
L'ufficio copre un'area di 330.000 mq, costruito in 3 anni ( dal 2006 al 2009).
Design di tale ufficio è caratterizzato da una serie di tecnologie rivoluzionarie che permettono di personalizzare e trasformare le postazioni di lavoro grazie a  delle piattaforme flessibili. L'obiettivo di tale ufficio è incentivare la collaborazione, la flessibilità e l'innovazione dei dipendenti partendo dal design dell'ambiente lavorativo.
6. L'ufficio della cooperativa Excepy
Cooperativa che da anni si occupa di sostenibilità  ha trasformato un cantiere abbandonato di Amsterdam in un ufficio ricco di verde, quindi con energia  naturale.
L'ufficio è costituito da moduli idroponici con aree verdi e orti indoor che vengono usati dai dipendenti stessi; Le aree verdi sono irrigate con l'acqua piovana e alimentate con sostanze  nutrienti. L'idea innovativa  di questi ufficio eco sostenibili è l'organizzazione dello spazio mediante un sistema modulare che può essere costruito o rimosso in ogni momento: strutture simili ai bozzi degli insetti possono essere assemblate in vario modo, smontate per riorganizzare altri spazi.
E' un sistema autonomo che offre soluzioni eco- friendly e permette di riqualificare vecchi capannoni o edifici in uffici eco-sostenibili.
Il clima organizzativo e le  prestazioni del lavoratori e del loro benessere dipende dalla modalità di strutturazione dell'ambiente, questo deve poter permettere facilità di accesso e di comunicazione, spazi di condivisione, comfort e relax. Se poi a queste caratteristiche si aggiunge anche che è eco-sostenibile....è il top della situazione lavorativa che avete o potete far raggiungere ai vostri dipendenti!

I Giardini Botanici Più Belli del Mondo


I Giardini Botanici più belli del Mondo.
Sappiamo tutti quanto sia rigenerante immergersi tra alberi e prati, circondati da fiori, fontane e suoni della natura. La natura rigenera, ispira, aiuta la creatività a fluire e predispone la mente ad uno stato meditativo. L'estate è arrivata, si cominciano a programmare le vacanze, magari tra i meravigliosi giardini botanici più belli del Mondo.

GIARDINI PIU' BELLI DEL MONDO

Kirstenbosch - Cape Town ( Sudafrica) ;  All’ombra della famosa Table Mountain, questo giardino botanico è stato più volte definito uno dei più belli al mondo. Esso contiene al suo interno 22.000 specie di piante, alberi di baobab ed una sezione di erbe medicinali estremamente ricca.

Giardino di Claude Monet, Giverny ( Francia). Questo giardino ha ereditato  il suo nome dal celebre pittore impressionista, che proprio in questo luogo visse per oltre 40 anni, coltivando la sua passione per il giardinaggio. Per molti dei suoi più famosi capolavori, il pittore trovò ispirazione proprio in questa campagna. Il giardino è aperto da aprile ad ottobre e, oltre ad ammirare le famose ninfee, è possibile visitare la casa di Monet e il Museo degli Impressionisti.
Jardin Majorelle , Marrakech (Marocco) Giardino creato negli anni 20 dal pittore Jacques Majorelle, questo è uno dei giardini più famosi al mondo, con i colori blu cobalto delle sue strutture ed è una delle mete più famose del Marocco.
Il Kenroku- en- Garden, Ishikawa (Giappone). La fama dei giardini giapponesi è conosciuta in tutto il mondo. Il Kenroku-en, raggiunge il massimo dello splendore durante la famosa fioritura dei ciliegi (in giapponese sakura)in primavera, quando il giardino resta aperto al pubblico gratuitamente per 2 settimane.
Il Dedert Botanical  Gardens a Phoenix (Arizona, USA). Tra i numerosi giardini botanici statunitensi, il giardino di Phoenix offre una varietà unica di specie del deserto. Il clima in questa zona è estremamente caldo e arido, ma vale davvero la pena esplorare questo parco circondato da rocce rosse, specialmente al tramonto, soprattutto quando il cielo e l’ambiente si colorano di un rosso acceso.
Sítio Roberto Burle Marx a Rio de Janeiro (Brasile). Giardino che era in origine una piantagione, che venne poi trasformata in museo nazionale e giardino pubblico. Al suo interno, su un’area di oltre 100 acri, trovano dimora oltre 3.500 specie di piante.
I Giardini Botanici più belli del Mondo!
Royal Botanic Gardens a  Melbourne (Australia). Le città australiane sono famose per i loro giardini botanici, molto amati e frequentati dai cittadini dopo il lavoro o nei giorni di festa. Il giardino botanico di Melbourne racchiude, in una distesa di oltre 100 acri, un parco giochi per bambini, un sentiero che racconta la cultura aborigena, un osservatorio e molto altro. Questo parco ogni anno accoglie oltre 1,5 milioni di visitatori, chissà che quest'anno non ci siate anche voi!
Brooklyn Botanic Garden, New York (USA).Questo giardino fu fondato nel 1910 e accoglie oltre 10.000 specie di piante e quasi 1 milione di visitatori l’anno.
Na ʻĀina Kai Botanical Gardens, Kauai (Hawaii, USA). Questo giardino tropicale, fondato nel 1982, ospita al suo interno 13 giardini, una piantagione di legname, un canyon e una spiaggia. Oltre alle specie tropicali endemiche, è possibile trovare la sezione delle piante carnivore e il giardino del deserto, con numerose specie di cactus, piante grasse ed altre specie desertiche come aloe, agave, tamarindo e alberi di baobab.
Na ʻĀina Kai Botanical Gardens, Kauai (Hawaii, USA)
Royal Botanic Gardens, Sydney (Australia).La loro posizione è molto suggestiva, essendo situati ad est dell’Opera House ed affacciandosi sulla baia, proprio di fronte all’Harbour Bridge. Questi giardini si estendono per oltre 30 ettari e sono aperti al pubblico gratuitamente. Tra le specie ospitate, una colonia di oltre 22.000 pipistrelli della frutta.
Butchart Gardens, Victoria (British Columbia, Canada). Dislocati sull’isola di Vancouver, questo complesso di giardini è stato dichiarato ‘Sito storico nazionale’ e riceve ogni anno oltre 1 milione di visitatori. Al suo interno, sezioni dedicate ad alcune zone del mondo: giardino giapponese, italiano, mediterraneo, giardino delle rose e molto altro.
I Giardini Botanici più belli del Mondo!
Nong Nooch Tropical Botanical Garden (Chonburi, Thailandia). Aperto al pubblico nel 1980, questo giardino ospita numerose specie di piante provenienti dalla Thailandia e da molte parti del mondo, ma senza dubbio è famoso per essere uno dei centri scientifici più importanti del mondo per le cycas, soprattutto  per le specie provenienti da Africa, America Centrale e Sudest Asiatico.
Koishikawa Korakuen Gardens, Tokyo (Giappone). La costruzione di questo parco ha inizio nel 1629 e il suo design è caratterizzato da una forte influenza cinese.
Giardino Tropicale di Monte Palace, Madeira (Portogallo).In un’area di 70.000 mq sorge questo giardino, casa di una collezione di numerose piante esotiche provenienti da ogni parte del mondo. Il parco sorge sul fianco di una collina, 600 m sopra il livello del mare, offrendo anche una vista mozzafiato della baia di Funchal e dell’Oceano Atlantico.
Kew Gardens a  Londra (Inghilterra). I giardini botanici reali inglesi, 121 ettari di dimensioni, raccolgono la collezione di piante viventi più grande al mondo, con oltre 30.000 specie di piante. Sono sede di un importante centro di ricerca botanica del paese (con uno staff di 700 persone). Furono creati nel 1759 e ad oggi ricevono circa 2 milioni di visitatori l’anno.
Denver Botanic Gardens, Denver (Colorado). I giardini di Denver sono sede della più grande raccolta di piante del Nord America; la sua collezione include piante di climi freddi e temperati e 7 diverse specie di giardini, che comprendono piante tipiche del Colorado, ma anche degli stati limitrofi.
Montreal Botanical Gardens, Montreal (Canada). Il giardino è nato nel 1931 e si estende per 75 ettari, al cui interno è possibile trovare giardini all’aperto (spogli e coperti di neve tra novembre e aprile) e serre, aperte al pubblico durante tutto l’anno.

Ma di giardini botanici più belli al Mondo ne abbiamo anche noi in Italia, come quello di:
Orto botanico di  Padova (Italia). Giardino  fondato nel 1545 ed è il più antico orto universitario al mondo a conservare la sua ubicazione originaria e le principali caratteristiche architettoniche e scientifiche.
Botanischer Garten, Berlino (Germania). Con una superficie di 43 ettari e oltre 22.000 specie di piante, può considerarsi uno dei più importanti giardini al mondo e sicuramente il più grande d’Europa.Nato tra il 1897 e il 1910 allo scopo di studiare le piante delle colonie tedesche, vennero costruite enormi serre, ancora oggi in uso. Tra queste, la serra più grande al mondo, il Große Tropenhaus, con una temperatura tropicale ed un’umidità molto elevata, dove cresce il bambù gigante.

Dopo avervi illustrato i giardini botanici più belli al Mondo...mi auguro di avervi incuriosito almeno un po'! Buone vacanze!

martedì 2 giugno 2015

Combattere Gli Acari In Modo Naturale



Combattere Gli Acari In Modo Naturale

Gli acari della polvere sono delle  piccole “pesti” che infestano i cuscini e gli armadi delle nostre abitazioni ma anche i nostri tappeti. Gli acari sono di temibili avversari  che però si possono sconfiggere usando comuni insetticidi chimici.
Importante è prestare attenzione  alle controindicazioni per l’uomo: spesso gli spray contro gli insetti si rivelano nocivi anche per l’uomo, rischiando anche di avvelenare il nostro organismo.
Meglio usare rimedi naturali, altrettanto efficaci, come il limone e il sale contro le formiche  oppure il basilico per le mosche. 
Tra i rimedi di origine naturale c'è l'estratto dall’ olio di neem quale metodo naturale ideale per tenere lontani dai letti gli acari. Il liquido deriva da un albero tropicale, l’Azadirachta Indica, ed è un prodotto naturale al 100% che si mescola con dell’acqua e si mette in un erogatore spray, pronto per essere spruzzato sul materasso. Tutto questo può non bastare. 
Secondo uno studio di un’equipe di ricercatori nel Regno Unito, i cuscini su cui ci appoggiamo comodamente possono ospitare microrganismi potenzialmente pericolosi, come lo stafilococco, il virus della varicella e perfino l’E.coli, un virus patogeno responsabile di malattie intestinali.
Il tutto è causato dall’effetto spugna esercitato dal tessuto dei cuscini ma esiste un modo per contrastare il fenomeno, importante è  far prendere aria quasi tutti i giorni ai propri guanciali, preferibilmente sotto i raggi del sole. In alternativa, si possono lavare in lavatrice ad alta temperatura una volta al mese.L’umidità del corpo permette invece il proliferare dei piccoli acari e  di altri virus, mentre il calore del sole o l’azione dell’acqua calda sono igienizzanti.
Consideriamo però che l’eliminazione totale degli acari è in ogni caso impossibile, o quasi. è importante contrastarne la proliferazione abbassando il tasso di umidità grazie ad un deumidificatore, oppure areando gli ambienti nelle ore serali, quando l’aria è più fresca e meno umida del mattino. Bisogna poi eliminare anche gli escrementi, una specie di polvere scura, che è la principale causa di asma, in particolare nei bambini.
Per combattere gli acari in modo naturale si possono inserire 2 bustine da tè e acqua tiepida in un contenitore di plastica con pompetta spray. Dopo aver lasciato per qualche minuto le bustine nel flacone, nebulizzare il liquido che ne deriva sul materasso e sui cuscini, quindi lasciar asciugare il tutto, meglio se alla luce del sole. Deve sparire qualsiasi traccia di umidità. Il tutto va ripetuto ogni due settimane.
Altro passo importante per combattere gli acari in modo naturale è eliminare gli acari all’interno dell’aspirapolvere, aspirando una bustina da tè bagnata all’interno del macchinario, prima di utilizzarlo sulle superfici. Anche in questo caso l’operazione di aspirazione sarà efficace se la bustina resta all’interno per 2 settimane. Poi va sostituita.
Infine per combattere gli acari in modo naturale  c’è la soluzione bicarbonato di sodio. Di per se questa sostanza è una vera panacea. Nel caso degli acari, si possono spargere 3 cucchiai sulla superficie da trattare, lasciando agire 2 ore e poi passare l’aspirapolvere. Et voilà… niente più acari! Indagini scientifiche hanno dimostrato che i cristalli del bicarbonato hanno un’azione inibente sullo sviluppo dei parassiti. E’ stato dimostrato che spargendo bicarbonato sulla moquette o sul tappeto, si ottiene una riduzione degli acari fino al 79% in 1 ora e del 100% in 2 ore.
E’ sufficiente passare poi l’aspirapolvere per eliminare il prodotto: gli eventuali cristalli rimasti nelle fibre del tessuto serviranno a contrastare lo sviluppo degli acari fino alla successiva pulizia. Inoltre, il bicarbonato non si limita ad abbassare il numero degli acari, ma ne riduce considerevolmente anche le uova.
Il bicarbonato di sodio è una risorsa sorprendente, che agisce anche sciolta in acqua: è infatti sufficiente immergere un tessuto in una soluzione di acqua e bicarbonato e, una volta asciutto, mostrerà un abbassamento nella proliferazione degli acari fino all’84%. Questo avviene per effetto della ricristallizzazione del bicarbonato sul tessuto, che origina una barriera impenetrabile.
Allora, siete pronti per la vostra battaglia contro i temibili animaletti, lontani cugini dei ragni, che sono ad oggi la prima causa di allergia di adulti e bambini?

Combattere gli acari in modo naturale!

Anche Gli Animali Si Curano Da Soli



Anche gli animali si curano da soli.
Con il termine  zoo farmacognosia, si indica una recente disciplina scientifica che studia i metodi e le pratiche utilizzate dagli animali per curarsi dalle malattie.
Il primo a proporre il concetto di auto-medicazione nei vertebrati non umani fu, nel 1978, l’ecologista dell’Università della Pennsylvania Daniel. Janzen, compilando  Fu lui a compilare delle relazioni dettagliate sui possibili comportamenti auto-curativi di una grande varietà di animali, non semplicemente spiegabili con le usuali abitudini alimentari ma con la capacità di poter utilizzare i metaboliti secondari di alcune piante come stimolanti, lassativi, antiparassitari, antibiotici o antidoti per le tossine accumulate.
Oggi la zoofarmacognosia è una scienza che abbraccia diverse  discipline (ecologia, botanica, farmacologia, chimica, parassitologia, antropologia), costantemente alla ricerca dei modi con cui gli animali selvatici si procurano spontaneamente in natura i rimedi per curare varie patologie.
Anche gli animali si curano da soli come in una sorta di fitoterapia animale  che gli scienziati stanno cercando di capire se è intenzionale o meno.
Dobbiamo  imparare ancora parecchio dai comportamenti di coloro che condividono con noi la vita sul pianeta Terra. La comunità scientifica sta perfino rivalutando alcune credenze delle popolazioni indigene, da sempre considerate infondate, che attraverso  l’osservazione dei fenomeni naturali e l’analisi delle reali motivazioni dei comportamenti animali, hanno portato alla scoperta di molte fonti medicinali utili anche per gli umani. In ogni caso è ormai riconosciuto che alcune caratteristiche della selezione dietetica degli animali selvatici si siano evolute per ridurre il rischio di parassitismi.
Basta leggere i classici greci e latini per scoprire come già gli autori antichi citassero numerosissimi casi di animali che ricorrevano all’ automedicazione mediante le risorse della natura. Sembra  riduttivo considerarli tutti privi di fondamento, in quanto la conoscenza e l’utilizzo delle piante medicinali potrebbero non essere un’esclusiva prerogativa di noi umani. Lo stesso primatologo Micheal Huffman, uno dei pionieri della zoofarmacognosia, ritiene verosimile che l’origine della medicina basata sulle erbe curative abbia delle radici profonde nel regno animale. Secondo la sua opinione,  dalla preistoria l’uomo ha studiato gli animali domestici e selvatici come fonti di rimedi curativi, mentre parallelamente gli animali hanno imparato l’automedicazione dall’ osservazione dei loro simili.
Anche gli animali si curano da soli.
Oggi la zoofarmacognosia continua a battersi per la tutela della biodiversità, non solo per il nobile fine della difesa dell’ecosistema, ma anche perché proteggere gli ambienti dove vivono le piante medicinali e gli animali che se ne servono significa poter conoscere nuove molecole da utilizzare nell’industria farmaceutica, nonché capire come gli animali si curano senza mettere in atto, almeno all’apparenza, dei meccanismi di resistenza alle sostanze chimiche di cui usufruiscono. Le modalità autoterapiche degli animali sono diverse: si passa dalle applicazioni topiche all’ingestione, fino alle operazioni di sterilizzazione dei nidi e alle procedure di disintossicazione con la geofagia, ossia il consumo di terra e minerali.
Per quanto riguarda il primo aspetto, sono noti i comportamenti delle scimmie cappuccino che vivono nel Costarica, le quali sfregano sul loro pelo sia la polpa di varie specie di Citrus, che alcune parti di piante (ad esempio rami di Clematis e baccelli di Sloanea) miscelate con la loro saliva, le stesse utilizzate dalle popolazioni indigene del posto per curare le irritazioni della pelle o allontanare gli insetti.
Per fini antibatterici e antinfiammatori, gli orangutan del Borneo usano distribuire sul loro corpo una rara pianta tipica del luogo, la Commelina, dopo averla masticata per alcuni minuti e aver formato con la saliva un bolo che ha l’aspetto di una schiuma verdastra. Anche in questo caso le popolazioni indigene utilizzano la stessa pianta per medicamenti topici. Solo per citare un altro esempio di applicazione esterna seguita a una lavorazione della fonte vegetale, non possiamo dimenticare il comportamento dell’orso bruno e dell’orso dell’Alaska (kodiak), che sono soliti masticare a fondo le radici di una pianta (Ligisticum porteri), per poi cospargersi il manto col bolo ottenuto.
Se poi, al fine di scacciare vari parassiti, molte specie di uccelli e mammiferi (tra cui lemuri e scimmie) sono abituate a strofinarsi sulle piume o sul pelo addirittura dei millepiedi, significativo è un comportamento che è stato definito anting e riguarda oltre 200 specie di uccelli, alcune scimmie e scoiattoli. In questo caso le specie elencate sfruttano il contatto o mantengono sulle loro piume (o pelo)  alcune formiche ricche di acido formico, dotato di proprietà inibitorie verso pulci e acari, arrivando perfino a strofinarsi direttamente sui loro nidi. Questo tète-a tète con gli insetti  vale per combattere i parassiti ed è inoltre efficace per dar sollievo alla pelle irritata e mantenere in salute le piume e il pelo.
Moltissimi sono anche gli esempi di ingestione di piante medicinali. Le carnivore tigri indiane si nutrono occasionalmente dei frutti di Ziziphus jujuba per le loro proprietà purgative, i babbuini del genere Papio sfruttano i poteri antielmintici del frutto di Balanites aegyptica (la diosgenina in esso contenuta è infatti uno steroide efficace contro gli stadi larvali dei trematodi), gli scimpanzé della Tanzania vanno matti per una nota pianta medicinale, laVernonia amygdalina,le sue foglie sono particolarmente amare,  in virtù delle sue proprietà terapeutiche, prediligendo inoltre le foglie di varie specie di un’altra pianta, l’Aspilia, che non vengono digerite ma vista la loro consistenza ruvida contribuiscono a catturare e a espellere i vermi e i parassiti, stimolando anche i movimenti peristaltici intestinali.
Tutti gli animali si curano da soli, persino gli insetti si nutrono delle piante a fini terapeutici: la sensazionale scoperta si deve agli studiosi dell’Università dell’Arizona, che hanno dimostrato come i bruchiGrammia incorrupta aumentino il consumo di foglie del senecio e di altre piante contenenti potenti alcaloidi per eliminare i parassiti intestinali, con gli stessi alcaloidi che permettono di rendere il sapore del bruco sgradevole ai predatori.
Almeno 50 specie di uccelli sono note poi per inserire parti fresche di piante nei loro nidi, senza che queste abbiano alcun ruolo nel costituire l’intelaiatura di tali strutture. Questo fogliame  svolge importanti funzioni antimicrobiche, antibatteriche e antiparassitarie.Pratiche  comuni anche a molti insetti: la formica del legno (Formica paralugubris), ad esempio, incorpora nel suo nido grandi quantità di resine di conifere per inibire la crescita di microrganismi patogeni.
Per concludere siamo alla  geofagia, un atto comune a mammiferi erbivori e onnivori, uccelli, rettili e insetti, che consumano volontariamente terra, argilla e carbone, allo scopo di mantenere il pH intestinale, soddisfare le richieste di sodio o altri minerali, disintossicare l’organismo e combattere problemi intestinali quali la diarrea.
I misteri della natura sono forse insondabili, ma se insistiamo nel tutelare la biodiversità e continuiamo a tenere gli occhi bene aperti per studiare il comportamento animale, la fitoterapia potrebbe trovare ulteriori sviluppi, aumentando così le possibilità di difesa per la nostra salute.

Gli animali si curano da soli...grande lezione di vita per noi esseri umani.

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