mercoledì 17 dicembre 2014

Riscaldamento E Allergie


Riscaldamento ed allergie.


Casa dolce casa? Non sempre per chi soffre di allergie. Nel periodo autunnale l'accensione del riscaldamento dai termosifoni può trasformare l'appartamento in un'insidiosa colonia di acari, piccoli " ragnetti" invisibili ad occhio nudo con una dimensione massima di 0,1 millimetro.
Per milioni di italiani con l'accensione del riscaldamento partono le allergie: starnuti a raffica, naso che cola, congiuntiviti ed allergie agli acari della polvere.

Per eliminare i disturbi dati dalle allergie sarà bene affidarsi alle armi della Medicina Integrata. Consiste nella sapiente associazione di rimedi omeopatici e fitoterapici.
I farmaci tradizionali non vanno esclusi a  priori, ma integrati di volta in volta in base al quadro clinico delle allergie del paziente.

Riscaldamento ed Allergie

Per la terapia d'attacco alle allergie è bene ricorrere ai medicinali omeopatici almeno nelle fasi iniziali delle allergie quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi.
Si usano a bassa dinamizzazione ( 5 o 7 CH), tre granuli ogni ora per 3-4 somministrazioni.
Rimedi sintomatici a parte è importante  che chi ha un'allergia agli acari segua una " terapia di fondo" mirata a diradare sempre di più gli episodi allergici.
Il rimedio fitoterapico più usato è il macerato glicerico di Ribes nigrum :50 gocce 2 volte al giorno da assumere lontano dai pasti.
Armi preziose per combattere asma , orticaria, congiuntiviti, riniti da inalanti, gemme fresche, del Ribes Nigrum vantano un'azione cortison like in quanto agiscono in maniera del tutto simile al cortisone.
Vengono stimolare le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, il più potente antinfiammatorio endogeno.
Preso a cicli di tre mesi ( in autunno e primavera), il Ribes Nigrum spegne l'infiammazione cronica classica di chi soffre di allergie, senza incorrere negli antipatici effetti collaterali dei farmaci corticosteroidi come l'aumento di peso, gonfiore ed osteoporosi.

Riscaldamento ed Allergie

Va però precisato che il macerato glicerico di Ribes Nigrum è una soluzione idroalcolica, non gradita a tutti.
Molte donne senza saperlo sono intolleranti ai lieviti presenti nell'alcol che si manifesta con gonfiore addominale, mal di testa e debolezza.

Per questa ragione qualche medico preferisce prescrivere delle capsule di olio di perilla ( 6 da 500 mg al dì, con dosi a scalare nelle settimane successive), una pianta orientale con un'altissima concentrazione di acido alfa - linoleico, appartenente alla famiglia degli Omega 3.

Riscaldamento ed allergie

Magari la reazione allergica si limita ad un'irritazione del naso, gola ed occhi. Spesso si  spinge fino al broncospasmo che crea l'attacco d'asma. Quindi inevitabile " fame d'aria", fiato corto e difficoltà di respirare per il senso di costrizione al petto.
Per questo chi soffre di allergie infila sempre in borsa un broncodilatatore spray.
Oggi è possibile acquistare ciò  in farmacia un broncodilatatore " dolce", ovvero un nebulizazatore spray che blocca la crisi asmatica sul nascere grazie all'associazione di Cuprum metallicum e di Viburnum lantana. Questo assorbito dalla mucosa orale, questo mix di rame e virburno ha un'efficacia antispasmodica in quanto blocca gli spasmi della muscolatura liscia classica dei bronchi.
Per contro è privo degli effetti collaterali tipici dei broncodilatatori Beta- adrenergici, tradizionalmente impiegati in quanto agiscono secondo un meccanismo d'azione diverso.
Non stimola i recettori Beta, situati nei bronchi ma anche nel cuore e di conseguenza non c'è rischio che il loro uso aumenti la frequenza dei battiti, provocando

Riscaldamento ed allergie

Si chiama Dermadotofagoide  pteromyssinus ed è l'acaro più diffuso negli ambienti polverosi oggetto sia di vaccini tradizionali che omeopatici.
Consiglio vivamente quest'ultimo in quanto apporta bassissime dosi del " nemico" in forma diluita e dinamizzata e senza rischio di effetti collaterali come secchezza degli occhi , mucose o irritazione alla gola.
Si assume tutte le sere una capsula o una fiala in diluizione in modo da abituare progressivamente il sistema immunitario al contatto con l'acaro.


Per combattere le allergie date dal riscaldamento in eccesso è bene proseguire con una bonifica della casa.
Se non hai un'aspirapolvere dotato di filtrti Hepa, gli unici in grado di trattenere anche i granelli più microscopici di polvere non precipitarti in un negozio ad acquistarlo.
L'Ente canadese per la salute pubblica avverte che basta spolverare i mobili con un panno a carica elettrostatica e pulire bene le superfici lavabili con panni bagnati e ben strizzati che raccolgono la polvere senza disperderla.
Per  combattere le allergie sarà bene lavare la biancheria da letto a 60° centigradi in quanto a questa temperatura si riduce la concentrazione di acari di 100 volte.
E' bene poi evitare i cuscini, poltrone, materassi imbottiti con kapok, crine, lana, piume, cotone o iuta.
In questi materiali gli acari si trovano a loro agio perché  trovano cibo e calore per svilupparsi.

Riscaldamento ed Allergie

La muffa che si può formare in casa rappresenta un grosso problema per chi soffre di allergie. 
In cucina sarà bene installare una ventola aspirante ed una volta a settimana pulire con cura la zona dietro il frigorifero e la dispensa.
I vapori che escono dalle pentole formano la condensa che sui muri " fermenta" diventando terreno ideale per le muffe.

Per le pulizie domestiche sarà bene usare prodotti a base di ipoclorito di sodio, particolarmente efficace perché uccide le muffe. La candeggina però non va mai usata pura.
Se hai una  casa molto umida sarà bene eliminare i rampicanti dai muri esterni; se si  abita al pianterreno è bene togliere le foglie secche del giardino e del terrazzo  in decomposizione perché raccolgono acqua piovana.

All'interno della casa è bene usare un deumidificatore che mantiene l' umidità costante sotto il 50%, svuotando però tutti i giorni la cassettina raccogli acqua.
Infine raschia la vernice sulle pareti che mostrano evidenti macchie di umido pulendo la zona prima con acqua e candeggina e poi con un apposito spray antimuffa.
Rimossa la macchia di umidità fai asciugare con l'aiuto un ventilatore ed imbianca di nuovo.


martedì 9 dicembre 2014

Notti Insonni



Notti insonni per milioni di persone.
Il 22% degli italiani soffre di  insonnia situazionale legata ad eventi stressanti, mentre il 4,5% è cronicamente insoddisfatta del suo rapporto con il letto.

Notti insonni per chi ha difficoltà di addormentamento, risvegli ripetuti e levatacce mattutine date da stress trasformano in un problema serio uno dei gesti più naturali del Mondo: dormire.
E le conseguenze si manifestano  in : ipertensione, diabete, obesità, depressione, problemi cardiaci, riduzione della fertilità.

Per evitare le notti insonni c'è chi si affida alla pillola, ma è risaputo che come tutti i farmaci, anche ansiolitici, antidepressivi e ipnoinduttori danno effetti collaterali anche importanti.
Prima di mettere mano all'armadietto dei medicinali è importante rivedere i comportamenti errati che mantengono il problema nel tempo.

Chi non riposa bene vive nella paura di non dormire e ciò acuisce i disturbi.
Per interrompere il ciclo delle notti insonni è bene rompere questo circolo vizioso.

Le donne più degli uomini soffrono di notti insonni, soprattutto se tante incombenze domestiche : lavoro, figli, famiglia, mille pensieri che diventano " più rumorosi" nel silenzio della notte.
Non drammatizziamo per le notti insonni, la donna è portata ad addormentarsi dopo ( meno che io), rispetto agli uomini per la conformazione del cervello.
Il corpo calloso che collega l'emisfero destro con quello sinistro è molto più spesso che negli uomini e questo porta ad un continuo flusso di informazioni dall'uno all'altro.
Scambi veloci e connessioni fini che coinvolgono la donna " di pancia" più degli uomini.
L'uomo ragiona a compartimenti stagni e quindi hanno meno notti insonni.

Evitare notti insonni.
Ogni sera è bene cercare di ritagliarsi un'area di decompressione, inventare un rituale rilassante, preparati una tisana, un bagno caldo...oppure leggere sul divano un bel libro di poesie, vedere un film comico, storico o sentimentale.
L'importante è che il cervello registri il rituale della buonanotte e che poi lo colleghi al sonno.


La luce fredda dell'alba sorprende le donne che soffrono di insonnia tardiva o risveglio precoce.
In genere il risveglio all' alba compare in momenti importanti come matrimoni in crisi, fatiche lavorative, ansia per problemi di salute.
Da una parte c'è una grande facilità ad addormentarsi per scivolare nell' oblio e non pensare più a nulla, dall'altra c'è il risveglio improvviso, accompagnato da una non voglio di scendere dal letto. Niente a che fare con la donna che punta la sveglia alle 6 del mattino per fare jogging. In questo caso le notti insonni non ci sono perché la donna è motivata al risveglio all'alba.

Notti insonni.
Invece di macerarti per le ore di sonno perdute è bene rivolgersi ad un centro specializzato nei disturbi del sonno. Qui ci saranno delle persone pronte all'ascolto, equipe di neurologi, psicologi, psichiatri e capire se c'è l'insorgere di una depressione o quale altro problema.
Se invece si tratta di un'insonnia passeggera legata ad un periodo di stress lo specialista prescvriverà degli ipnoinduttori a lunga durata d'azione che mantengono il sonno fino al mattino.

Per evitare di fare notti insonni dovresti sbloccare il meccanismo che ti lega al letto nel tentativo di riaddormentarsi; se continui a fissare le lancette pensando che non stai dormendo e quindi stai rubando preziose  ore di sonno al tuo organismo; comincia così il circolo vizioso ansiogeno.
Per  evitare quindi notti insonni è meglio alzarsi e fare qualche faccenda domestica , leggere qualche libro rilassante evitando però la tv o il pc perchè gli stimoli luminosi inibiscono la secrezione della melatonina.

Ci sono persone che soffrono di notti insonni a causa di incubi ricorrenti, in un bagno di sudore.
Gli incubi, causa di notti insonni, sono donna. Il 30% delle donne ha descritto un incubo, mentre solo il 17% lo ha fatto.
Nella top ten l'incubo di cadere nel vuoto, di essere  inseguita, di soffrire per la perdita di una persona cara, di trovarsi in un ambiente estraneo.
Ogni donna ha i suoi sogni angoscianti che vanno interpretati e riferiti al momento che sta attraversando.
In genere gli incubi si concentrano nelle fasi di grandi cambiamenti nella vita, come un trasloco, l'ingresso a scuola, una separazione.
Piccoli grandi terremoti che riaffiorano di notte quando le difese razionali si allentano e le porte dell'inconscio si spalancano.
Sognare di  precipitare nel vuoto rivela una perdita dei  propri equilibri e la paura di affrontare una situazione piena di incognite.
Gli incubi ricorrenti  causa di notti insonni fanno esplodere gli incubi ricorrenti.

Quando l'ansia fa svegliare nel cuore delle notti prova a riflettere su cosa c'è qualcosa che ti turba. Una volta che hai capito l'origine delle tue notti insonni parlane con chi è la causa.
Per bloccare le notti insonni date dall'ansia prova a consolarti con  le musiche di Bach, i Notturni di Chopin o altre musiche rilassanti.

lunedì 8 dicembre 2014

VIVERE CON UN ANZIANO



VIVERE CON UN ANZIANO, prendersi cura di lui, gestire la sua vita quotidiana è complesso. Ancora di più quando alle comuni patologie si associano quelle della demenza senile.
Il progredire di una malattia determina un carico costante che comporta implicazioni sia sul piano relazionale che emozionale, costi economici diretti ed indiretti che mettono a dura prova l'equilibrio psicofisico di colui che si prende cura di lui.

Vivere con un anziano è complesso; tutto ciò dato dal fatto che non esistono adeguati servizi: pur essendo diventato un " contenitore" assai meno stabile di un tempo, nel nostro Paese l'ambiente famigliare resta ancora il luogo privilegiato della cura.

Vivere con un anziano
E' soprattutto la donna a farsi carico delle problematiche di un anziano; un bisogno di accudimento che aumenta con l'aggravarsi della patologia quando il dilemma fra mettere l'anziano in un'ospizio o affidarlo ad una badante diventa quindi poi la strada obbligata.
Una scelta che non è sempre facile. La qualità del rapporto genitori - figli scatena stati d' animo contrastanti, sensi di colpa o indifferenza.
In questa fase si possono riattivare vecchi sentimenti provati nel corso della crescita, dinamiche familiari difficili che possono destabilizzare, creare problemi nel rapportarsi serenamente  e mostrare affetto.
Lo stesso coniuge anziano può manifestare forti resistenze  nel riporre l'assistenza a persone estranee; delegare le cure  può determinare sfiducia, senso di onnipotenza, sentimenti di inadeguatezza, sensi di colpa per non riuscire a compiere ciò che il " contratto matrimoniale" impone.

Vivere con un anziano ha importanti costi economici, sulla salute e sulla psiche.
I costi calcolati come spese dirette ed indirette sono importanti, tanto che spesso chi assiste ad un familiare è costretto a lasciare il lavoro o a scegliere un lavoro part- time.
La stessa  vale per l'impatto sulla salute e sulle condizioni  psicologiche-relazionali tanto da dover ricorrere ad ansiolitici ed antidepressivi.
L'assistere un malato comporta per forza una modifica dei propri equilibri personali e sociali, dei ritmi e bisogni che mettono a dura prova le capacità di condivisione dell'ambiente di appartenenza.
Sia le condizioni del malato che quelle personali di salute o socio - ambientali influenzano lo stile di vita e la qualità delle cure.

Vivere con un malato è a rischio burn out che  colpisce chi assiste a tempo pieno il coniuge che ha raggiunto la fase avanzata della malattia senza alcun aiuto, con scarse relazioni sociali con alle spalle situazioni conflittuali in famiglia.
Se il paziente anziano viene colpito da demenza, l'altro problema importante da gestire è quello dato dalla difficoltà del riconoscimento reciproco, tra chi non ritrova nel malato la persona di sempre, soprattutto quando  vede comportamenti o reazioni assai diverse rispetto a quelle che avevo conosciuto tempo prima e il paziente anziano che non riconosce più il suo ambiente.
Tanti elementi diversi che mettono a dura prova la qualità del legame di vecchia data.

Tutte difficoltà che mettono a dura prova le figlie tutto fare, impegnate su più fronti oltre che nell'assistenza al malato con il quale solitamente non convivono.
Strette nella morsa della " sindrome della compassione" offrono dedizione costante che alla lunga le fa sentire stanche e piene di responsabilità, elementi che determinano una ricaduta negativa sul piano psicologico e delle relazioni sociali.
Inoltre la graduale riorganizzazione dei tempi, spazi, ruoli richiesta dall'assistenza all'anziano espone l'intero sistema familiare a pressioni e confronti che rischiano di destabilizzarlo anche in modo drammatico.

Vivere con un anziano, possono attivarsi nuovi conflitti, secondari a stanchezza, problemi economici, decisioni da prendere, però si possono riattivare anche delle tensioni che portano qualche volta a fratture definitive.
La cronicità della malattia comporta una condizione dolorosa di anticipazione e perdita, un'esperienza che coinvolge tutto ilo corso della malattia con un vasto raggio di emozioni intense e di interazioni complesse che si sviluppano  in relazione alle grandi sfide e ai grossi sforzi che il malato e la sua famiglia si trovano ad affrontare lungo tutte le fasi del decorso di  una lunga malattia spesso gravemente invalidante.

Un quadro pesante quello che ruota attorno all'accudimento delle persone anziane destinate ad aumentare. Si stima che nel Mondo tra il 2010 ed il 2050 il numero totale di anziani con esigenze di tipo assistenziale sia destinato a triplicare.
Per quanto non dobbiamo dimenticarci nè del bisogno di cura nè del bisogno di assistenza nè di chi si fa carico in modo gratuito e spontaneo di tutto ciò per anni è necessario che le persone non si dimentichino di sè e che si facciano dare una mano perchè vivere con un anziano non significa morire!

martedì 2 dicembre 2014

IL MAL DI TESTA



IL MAL DI TESTA

Mal di  testa, comune e diffuso. Il mal di testa è un rompicapo  tanto che si stima che circa il 90% della popolazione mondiale soffre almeno una volta all'anno di cefalea.
Il mal di testa può arrivare per colpa dello stress, del caldo e della fame, problemi odontoiatrici, poco o troppo sonno, disturbi visivi, ansia, stanchezza, fumo, alimentazione, sforzi fisici, emozioni intense, eccesso di ore al pc.

Le cure per il mal di testa sono  diverse, dalle terapie farmacologiche alle terapie alternative: agopuntura, fitoterapia, omeopatia, chiropratica, fisioterapia, per non parlare poi delle soluzioni empiriche, personalizzate : c'è chi si mette a letto al buio, chi va a correre, chi usa la borsa del ghiaccio, chi la borsa dell'acqua calda.
Del resto stiamo parlando di un malanno così diffuso da essere inserito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal di testa è tra le patologie che costituiscono causa di instabilità grave, al pari di quelle neurologiche come epilessia, sclerosi multipla e il  Morbo di Parkinson.

L'emicrania ( forma grave del mal di testa) è al 19° posto nel mondo come causa di inabilità per gli uomini ed al 12° per la donna, prima ancora del diabete.

Studi epistemiologici hanno rilevato che soffrono di cefalea ( altra variante del mal di testa) solo in Italia circa 44 milioni di persone almeno una sola volta nella vita soprattutto tra i 25 ed i 55 anni, nel periodo di maggiore produttività.
Di questa grossa fetta di Italiani ben 1,5 milioni soffrono di mal di testa tutti i giorni e 6 milioni denunciano una vera e propria emicrania.
Incredibilmente però solo una minoranza di " cefalgici" si rivolge al proprio medico per cercare aiuto, solo poco  meno del 20% ricorre ad uno specialista.
Ciò porta le persone a non sapere con precisione di quale tipologia di mal di testa soffre, proprio perchè non ricorre d uno specialista.

Alcune persone decidono di affrontare senza nulla il loro mal di testa, considerando il dolore una prova da superare stringendo i denti, mentre la categoria degli " indifferenti" fa riferimento alla categoria degli uomini non scolarizzati.
C'è poi la crisi dei " social network", giovani tra i 35 e 44 anni che cercano l'immediata soluzione al dolore.
Infine poi ci sono i " risoluti", soprattutto donne che hanno scelto di informarsi e contrastare il problema. Soprattutto perchè il loro mal di testa  complica la loro vita quotidiana.

La  Società Internazionale del Mal di testa distinse nel 1988, cefalee - malattia e cefalee - sintomo suddivise a loro volta in primarie e secondarie con altre 90 diverse sottocategorie. Caratteristiche  fondamentali per la classificazione sono : la qualità, intensità, ciclicità del dolore e la sua modalità di insorgenza.
Le cefalee primarie rappresentano una vera e propria malattia, indotta da cause non sempre identificabili, nell'ambito delle quali si possono individuare alcuni fattori scatenanti di natura ormonale o ambientale.
Le 4 forme principali di questa tipologia di mal di testa:
- Cefalea tensiva
- Cefalea a grappolo
- Emicrania
- Cefalee non associate a lesioni strutturali

Le cefalee secondarie sono sintomi indicativi di altri disturbi ( allergie, difficoltà digestive,...) o scatenati da un motivo preciso come l'assunzione o la mancata assunzione  di particolari sostanze come caffeina. alcol, farmaci.
Ci sono poi altri tipi di cefalee non legate  ad alcun tipo di malattia o lesione, ma provocate  da cause molto diverse fra loro come il freddo, eccessiva pressione sui nervi cranici da  parte dei capelli e simili, rapporti sessuali, calo di zuccheri, eccesso di attività sportiva, colpa di tosse, ipertensione.

Mal di testa: Emicrania.
Il paziente colpito da questa tipologia di mal di testa evita luci e rumori.
La parola emicrania deriva dal greco hemikranion ovvero metà della testa e questo spiega perchè quella che viene considerata come la più fastidiosa delle cefalee si manifesta solo da un lato irradiandosi abitualmente dall'occhio.
Il dolore di questa tipologia di mal di testa è continuo e può durare da qualche ora a qualche giorno. Sono attacchi ricorrenti e si presentano con una frequenza variabile  : 2-3 volte alla settimana.
Il dolore pulsante è solitamente riconducibile alla sequenza vasocostrizione- vasodilatazione arteriosa intracranica; Il dolore si  intensifica con il movimento rendendo chi soffre di questo disturbo incapace di svolgere le abituali attività quotidiane.
Dell'emicrania esistono due forme: con aura e senza aura.
L'aura si presenta con alterazioni della vista, lampi, opacità di una  parte del campo visivo, flash scintillanti della durata di pochi minuti.
Questi attacchi del mal di testa sono spesso accompagnati da nausea e vomito.

Il paziente con l'emicrania classica è pallido con l'arteria temporale dolente alla palpitazione. Luci e rumori devono essere evitati così anche il cibo.
I sintomi vengono provocati da cambiamenti ambientali, in momenti di maggiore stress o forti emozioni, durante le mestruazioni o in periodi di rilassamento; mal di testa da week end o da vacanza.
fattori esterni come forte vento, freddo, radiazioni elettrostatiche da tv o da computer sono imputati probabilmente ad attacchi emicranici.
Le persone più afflitte dal mal di testa spesso sono le donne dai 10 ai 30 anni di età.

Anche per questa tipologia di mal di testa,emicrania, è necessario stabilire una diagnosi differenziale e la cura mirata alle cause.

Una tipologia molto fastidiosa di emicrania  è quella abituale: persone che soffrono di mal di testa tutto l'anno con pochi momenti di remissione.

Mal di testa, Cefalea Tensiva.
Postura errata al pc, ansia, stress e/o depressione.
E' la più diffusa determinata dalla tensione muscolare che produce una quantità eccessiva di acido lattico intossicando  le cellule e facendo crescere progressivamente il classico cerchio alla testa.
Quasi il 90% dei casi di mal di testa è dovuto a stress di natura psicosociale o a disturbi come ansia e  depressione; mal di testa che può essere episodico, variabile o cronico.
Questa tipologia di mal di testa comincia solitamente alla nuca o alla base del cranio per poi diffondersi in una parte qualsiasi del capo.
Di questo tipo di mal di testa possono soffrire coloro che rimangono a lungo chiusi in una stanza davanti al pc o sui libri.
La persona non se ne accorge ma i muscoli della testa ad un certo punto tendono ad irrigidirsi subentrando contratture prolungate che provocano una costrizione dei vasi sanguigni e della loro rete nervosa; la circolazione  impoverita aumenta il dolore  dello spasmo muscolare.
Il dolore è cupo e persistente, a volte maggiormente  avvertito a livello degli occhi,ma spesso ha caratteri variabili anche nella stessa persona che soffre di tale mal di testa.


Mal di testa lieve o di media entità non alterano le normali attività quotidiane.

Altro mal di testa comune può essere la cefalea a grappolo.
Arriva puntuale in determinati periodi. Il nome è dovuto al fatto che le crisi si susseguono l'una all'altra ad intervalli di tempi piuttosto brevi e si raggruppano in dati periodi del giorno e dell'anno.
Il dolore è intenso e violento e solitamente monolaterale localizzato intorno all' occhio ed allo zigomo ed è di tipo trafittivo ed isolante.
Questo tipo di mal di testa colpisce prevalentemente  le donne tra i 20 e 30 anni, non ci sono cause precise ma le teorie più accertate si basano sull'esistenza di alterazioni ormonali e nervose.

Contro il mal di testa è sempre bene fare una visita dal medico o andare in un centro cefalee.
Nel frattempo fate molta attenzione a quello che mangiate.
Fra i cibi da evitare sono:
Le sostanze vasoattive: istamina, tiratina e feniletilamina, che si trovano nei pesci conservati, crostacei, insaccati, carne suina, pomodori, fragole, banane, nocciole, vino, birra.
Sostanze ad azione eccitante: caffeina, teofillina, teobromina che si trovano in caffè, tè, cibi o bevande che li contengono tipo salsa di soia, parmigiano, dadi da brodo.
Additivi: monogluttamanto di sodio, solfiti, nitrati, nitriti.
Coloranti: E249, 250,251, 252

Da preferire invece: pane, pasta o riso sempre integrali.
Frutta e verdura fresche e di stagione, pesce e carne fresca, spremute e centrifughe fresche.

Per capire bene però  di quale tipologie di mal di testa soffrite, prima di andare dal medico è bene tenere un diario alimentare che porterete con voi quando andrete dal medico o nel centro cefalee di vostra fiducia.

lunedì 1 dicembre 2014

INSETTI PUNGITORI





INSETTI PUNGITORI

Piccoli insetti apparentemente innocui come pulci e zanzare, insetti pungitori come flebotomi e le zecche appartengono ai parassiti della famiglia dei ragni e costituiscono un quartetto temutissimo, visto che  presi singolarmente è capace di devastare anche in maniera irreparabile i nostri amici domestici, soprattutto i cani.

Per effettuare una corretta e tempestiva diagnosi è necessario fare una visita dal  proprio veterinario di fiducia o un consiglio dal farmacista.

Se non vi è mai capitato che i vostri amici a quattro zampe venissero a contatto con gli insetti pungitori è necessario sapere che quando qualche animale arriva in ambulatorio lamentandosi dell'eccessivo grattarsi del proprio animale viene fatta tutta una serie di domande sullo stile di vita ed alimentazione che segue. 
Basilare, soprattutto con l'arrivo della primavera il trattamento con prodotti antipulci ( tipo collari, spray, shampoo....) secondo il dosaggio ed i tempi di somministrazione specifici per ogni animale.

Per capire se gli insetti pungitori hanno colpito i nostri amici è necessario fare delle analisi più approfondite prescritte però da un veterinario  secondo la terapia concordata, facendo più attenzione nell'uso dei corticosteroidi topici, potenzialmente dannosi per la propria salute oltre che quella dell'animale.

Parlando dell'insetto pungitore più comune  negli animali è la dermatite da allergia causata dalle pulci. Il disturbo quindi è il disturbo cutaneo più diffuso tra i nostri amici a quattro zampe.
Il controllo delle pulci è sempre stato una sfida per i veterinari ed i padroni in quanto le pulci adulte sono la causa dei segni clinici, ma la maggior parte della popolazione parassitaria ( uova, larve e pupe) sono da individuare in casa e/ o in giardino.
Il programma individuale per individuare questi insetti  pungitori usa prodotti studiati per sconfiggere tutte le varie fasi del ciclo di vita di questi animaletti a quattro zampe.
Per poter scegliere più facilmente prodotti più adatti a garantire una vita priva di pulci ai nostri animali sarà bene imparare un paio di cose sul ciclo di vita delle pulci.

Le uova degli insetti pungitori vengono depositate sulla pelliccia e dovrebbero poi cadere dall'ospite.
Immuni agli insetticidi, ma possono essere colpite con alcuni regolatori della crescita degli insetti. Le larve degli insetti pungitori, si sviluppano nell'ambiente dell'ospite e si nutrono delle feci delle pulci adulte che cadono dalla pelliccia dell'organismo ospite. Sensibili agli insetticidi tradizionali, ai borati ed ai regolatori della crescita degli insetti producendo dei bozzoli per la trasformazione in pupe.
Possono restare in letargo per svariati mesi finché non vengono stimolate ad uscire dal bozzolo da vibrazioni.
Solitamente l'uscita dal bozzolo avviene quando c'è un ospite nelle vicinanze e la nuova pulce trova l' animale dopo pochi secondi; le nuove pulci degli insetti  pungitori sono abbastanza veloci e possono sopravvivere  qualche giorno e senza un ospite, in condizioni ambientali favorevoli.

Le pulci, insetti pungitori,appena nate cominciano a nutrirsi dopo poche ore che si  sono stabilite  su cane o gatto, Consumato il primo pasto la pulce può sopravvivere solo per poche ore dopo che viene tolto dall'ospite.
Le giovani pulci hanno un alto tasso di mortalità quando si trovano su animali adulti e sani.

Per cani e gatti allergici a questi insetti pungitori è necessario un controllo continuo ed approfondito.
Anche una minima esposizione può  bastare per scatenare il prurito.
In passato padroni e veterinari dovevano controllare le pulci e disinfestare continuamente l'ambiente dove viveva l' animale.
Impegno costante e faticoso; inoltre alcuni prodotti di vecchia generazione usati per debellare anche i primi stadi.
Oggi fortunatamente i veterinari contro questi insetti pungitori, hanno a disposizione degli ottimi prodotti per il controllo delle pulci. In commercio esistono dei prodotti altamente efficaci.

Insetti pungitori
Le prime passeggiate di primavera, nonostante il tepore e la voglia di qualche passeggiata porta con sè un rischio: le punture delle zanzare.
Se questi animali risultassero piuttosto fastidiosi per noi uomini per i cani la cosa può anche essere letale.
Effetti letali perchè sono l'esito della trasmissione di un parassita, la Dirofilaria Immitis noto come la filaria che può passare da un cane ad un altro tramite una puntura di zanzara.

La pericolosità di questo insetto pungitore deriva dal fatto che nella forma larvale vive nel sistema circolatorio, mentra da adulta ( dopo circa 6 mesi) risiede nelle arterie polmonari degli animali che vengono colpiti e si riproduce molto velocemente.
Escono così due malattie: la filariosi cardiopolmonare e quella sottocutanea.

La forma sottocutanea può colpire anche l'uomo e la sua incidenza risulta aumentata significativamente  negli ultimi anni.
Una zanzara può trasmettere contemporaneamente entrambe le filariosi.
Quest'ultima malattia non presenta sintomi immediatamente riconoscibili, progressivamente però si evidenziano dimagrimento, spossatezza, poca resistenza allo sforzo, tosse.
Il metodo più sicuro per diagnosticarla consiste nell'eseguire un semplice esame sierologico attraverso un prelievo di sangue.
Devono passare almeno 6 mesi dalla puntura della zanzara ed il test andrebbe eseguito ogni due anni prima di cominciare la stagione della prevenzione.

La filariosi cardiopolmonare si può prevenire con vari prodotti: compresse/ tavolette appetibili o iniezioni.
Si possono sempre adottare altri accorgimenti pratici, come tenere il cane chiuso alla sera, trattarlo con un repellente per zanzare, evitare le aree più infestate dalle zanzare.
Una volta stabilita la presenza di filariosi ed accertare le condizioni generali di salute del cane la cura può cominciare.

Se le condizioni di salute sono buone si somministra attraverso due iniezioni intramuscolari della melarsomina.
Se la malattia è in uno stadio più avanzato si preferisce una sola iniezione, aspettare un mese e poi le altre due ad intervalli di 24 ore.
Nelle settimane che seguono il cane deve stare in assoluto riposo per permettere all'organismo di eliminare i parassiti morti senza che si creino complicazioni, come l'ostruzione dei vasi sanguigni causata dai frammenti dei parassiti morti.
Anche i gatti ne possono esserne colpiti, anche se in misura inferiore.
Quando il parassita degli insetti pungitori attecchisce nel gatto anche allo stato larvale i rischi sono maggiori a causa delle ridotte dimensioni cardiache dell'animale.
Per stabilire la  presenza di filariosi si esegue un esame del sangue, seguito da una terapia che comporta però più rischi; meglio quindi non intervenire e fare controlli polmonari periodici.
La prevenzione del gatto contro gli insetti pungitori è ancora più importante.

Tra gli insetti pungitori più comuni ci sono le zecche e gli ehrlichiosi.
Chi ha avuto almeno una volta un cane sa quanto è complicato e doloroso avere a che fare con una zecca per arrivare a toglierla completamente.
In realtà si parla di un aracnide, grande almeno un centimetro, appartenente alla stessa famiglia di ragni, acari e scorpioni, abilissimo quindi  ad attaccarsi con forza alla pelle dell'animale  succhiando anche il sangue per giorni.

Le zecche provengono da altri animali domestici, pure dagli arbusti del sottobosco ed è importante controllarli e spazzolarli spesso, soprattutto quando si torna da passeggiate all' aperto.
La malattia conseguente prende il nome di Ehrlichiosi, i globuli rossi vengono infettati fino a determinare un'alterazione del loro funzionamento ed alla minore produzione di piastrine.
Le fasi evolvono molto rapidamente nel giro di pochi giorni si può passare dalla forma acuta alla cronica.


Come notare la presenza di questi insetti pungitori sulla pelle dei nostri animaletti?
Subito si nota la presenza toccando l'animale, qualche giorno dopo si dovrebbe notare un arrossamento della pelle, localizzato nella zona del morso che tende ad espandersi.
Comunque sia è bene fare attenzione se si vede il cane abbattuto, insonnolito, inappetente, frebbre alta, dolore alle articolazioni è bene chiamare urgentemente il veterinario.
Se invece si è così bravi  ad individuarla è bene toglierla senza indugi in quanto tanto maggiore è il tempo che resta attaccata più aumentano i rischi di contrarre l'infezione.
Usando quindi una pinzetta si deve afferrare la zecca il più vicino possibile alla pelle del cane, operando una torsione vicino alla pelle e staccarla con una leggera trazione verso l'esterno senza strappare, per evitare che il parassita si spezzi e quindi il suo apparato boccale rimanga attaccato alla pelle del cane.
Una volta staccata la zecca va bruciata o immessa nell'alcol e trattare la parte lesa con una pomata antisettica.

Insetti pungitori
Insetti pungitori

I flebomi, noti anche come pappatacci a causa del volo silenzioso durante la ricerca dell'animale da pungere sono insetti pungitori che assomigliano alle zanzare e la loro pericolosità per gli animali domestici deriva dalla loro capacità di trasmettere malattie virali, batteriche e protozoarie, tra le quali la leishmaniosi è la più temibile.
Le malattie trasmesse dai flebomi sono un importante problema sanitario per i cani, tanto che è preferibile anche adottare delle misure preventive, controllando gli insetti con l'ausilio di un antiparassitario ad efficacia repellente ed insetticida.
Si tratta di insetti pungitori molto piccoli abituati a palesarsi prevalentemente di notte, mentre durante il giorno si nascondono in zone ombreggiate, vicino alle abitazioni, cucce di animali, cantine e sottoscala, lungo la riva degli stagni, nei prati e tra le foglie.

Come salvaguardare i propri cani dagli insetti pungitori?
Adottare delle misure igieniche generali per impedire la costituzione di nuovi focolai dove è possibile lo sviluppo dei flebotomi, bisognerebbe tenere l'animale all'interno della casa durante le ore notturne, soprattutto nella stagione calda.
La diagnosi si effettua con un esame del sangue.

Una volta  curati adeguatamente i vostri  cani e gatti è necessario igienizzare in maniera metodica ed efficace  anche l'ambiente nel quale vivono in quanto le pulci possono sopravvivere nelle case durante tutto l'inverno.
Quindi per prima, contro gli insetti pungitori, è necessaria la pulizia meccanica, passare regolarmente l'aspirapolvere su tappeti, cuscini, tendaggi, divani, poltrone, copriletti,...poi toccherà alla pulizia chimica ( disinfezione e disinfestazione) per la quale si usano detergenti ed antiparassitari.
Si possono tranquillamente usare prodotti facilmente reperibili sul mercato come aceto, alcol etilico, candeggina, lisoformio....
Un'efficace azione disinfettante si basa sull'utilizzo di prodotti specifici a base di piretrine sintetiche anche sotto forma di spray per combattere gli insetti pungitori e difendere la salute dei nostri amici a 4 zampe oltre che la nostra.

sabato 29 novembre 2014

LE REGOLE DEL SONNO



LE REGOLE DEL SONNO

Se dormire sembra essere la cosa più facile del Mondo  in realtà non è così.

Un normale ciclo del sonno prevede dalle 7 alle 9 ore di riposo che si suddividono in cicli di 60 - 90 minuti a loro volta distinguibili in 5 stadi: 4 non - REM.
Il primo stadio è la fase dell'addormentamento che può durare fino a 20 minuti in un soggetto normale.
Il secondo stadio del sonno è quello del sonno leggero in cui i muscoli si rilassano, la temperatura corporea e la frequenza cardiaca si abbassano ed il metabolismo comincia a rallentare; in questa fase il cervello si rilassa e produce associazioni ed immagini creative.
Il terzo e quarto stadio sono quelli del sonno profondo e del sonno profondo effettivo dove l'organismo si riposa e rigenera totalmente rallentando anche le attività cerebrali.

Le regole del sonno
Inizia poi così la fase REM che si ripete a cicli 4-5 volte per notte.
In questa fase il sonno è più debole ed è facile svegliarsi, infatti le fasi REM  si intensificano a partire dalle 3 di notte. Alle 6 di mattina possono durare anche un'ora ed è il momento in cui i sogni si ricordano di più ed è più facile il risveglio.

Ma se la mente si libera cosa fa il corpo nel frattempo?
Intorno alle 18 si può assistere ad un picco della pressione arteriosa fino alle 21 comincia la secrezione della melatonina regolata dalla luce. Alle prime ore del mattino aumenta la produzione ormonale con un picco intorno alle 8. 

Le regole del sonno.
I disturbi del sonno possono essere considerati delle vere e  proprie malattie in grado di incidere sulle attività fisiche e mentali e anche sulla salute in generale.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla Fondazione per la Ricerca e la Cura dei disturbi del Sonno nel 2011 in Italia si sono registrati più di 200 mila incidenti stradali causa eccessiva sonnolenza diurna. 
I problemi derivanti avrebbero un costo socio-sanitario di circa 6 mila euro annui dovuti al fenomeno dei colpi di sonno.
La sonnolenza diurna sarebbe in gran parte attribuibile alle apnee notturne che causano frequenti sospensioni del respiro per un periodo di  vari secondi accompagnate da una diminuzione della saturazione di ossigeno e della frammentazione del sonno.

Le regole del sonno.
I disturbi del sonno sono:
1: Disturbo dell'inizio/ mantenimento del sonno- insonnia
2.; Eccessiva sonnolenza o ipersonnia.
3; Disturbi del ritmo sonno- veglia;
4: Disturbi associati al sonno, a stadi del sonno o anche a risvegli parziali : parasonnie.

Le insonnie possono avere un'origine fisica o psicologica ed è basilare determinarne la causa. Solitamente si verificano nelle prima fase dell'addormentamento; il disturbo può essere transitorio o cronico.
Le ipersonnie , tra i disturbi del sonno, possono avere anche loro un'origine ambientale, fisica o psicologica.
Un'eccessiva sonnolenza può essere determinata anche da farmaci, cibi o bevande.
Esistono anche le " pseudoipersonnie", ovvero delle simulazioni di ipersonnia dovute a condizioni psichiche alterate o attuate volontariamente per ottenere la prescrizione di farmaci stimolanti.


Le regole del sonno.
Tra i disturbi del ritmo sonno- veglia rientra la sindrome da jet - leg e quella del cambiamento di turni da lavoro. Definiti quindi disturbi transitori, ma se si ripetono  è necessario correre ai ripari  con turni più brevi che non de- sincronizzano il ritmo circadiano.
Nei turnisti è stata osservata una maggiore incidenza di obesità, malattie cardiovascolari, neoplasie. Inoltre è stato dimostrato come le funzioni neurocognitive tra le 2 e le 4 di notte subiscono un notevole  calo della reattività fino al 50% che rende questa fascia oraria molto a rischio di incidenti sul lavoro.

Tra i disturbi associati alle regole del sonno ci sono il sonnanbulismo, l'incubo, il bruxismo e l'asma notturna.
Molti di questi disturbi del sonno si  succedono nell'infanzia e nell'età dello sviluppo che trovano poi soluzione con la crescita e con la normale regolarizzazione del ritmo sonno -veglia.

LE REGOLE DEL SONNO
Su un piano generale i disturbi del sonno a seconda della loro intensità e frequenza possono essere affrontati con rimedi casalinghi, omo - fitoterapici, cure farmacologiche o psicologiche.
Un classico rimedio naturale sono gli infusi della buona  notte.
Le più indicate per un buon sonno sono quelle a base di biancospino, camomilla, iperico, gelsomino, lavanda, melissa, sambuco, betulla e tiglio.

Le regole del sonno
Per l'insonnia di carattere nervoso ci possono essere anche degli integratori di sostanze normalmente prodotte dal nostro organismo. I più consigliati sono quelli che contengono melatonina e triptofano.

REGOLE DEL BUON SONNO: IL DECALOGO:
1. La posizione: è necessario adottare una postura corretta per migliorare la circolazione;
2. Il materasso, deve sostenere il corpo ed adattarsi ad esso permettendo alla colonna vertebrale di allungarsi. La consistenza del materasso è variabile, ogni eccesso è controproducente. Il materiale è fondamentale per l'autoregolazione. 
3. La rete, le migliori sono quelle con le doghe in legno con ammortizzatori laterali.
4. Il cuscino: funzione basilare. Deve essere scelto in base al materasso ed alla posizione che si assume nel sonno; anche il materiale deve essere di qualità per evitare disturbi e permettere la traspirazione.
5. L'ambiente: le condizioni fondamentali per un buon sonno sono l'assenza di luci e rumori, una temperatura tra i 16-18°, umidità tra il 50-60%.
Attenzione anche alla disposizione del letto che non deve essere appoggiato su una parete esterna che trasmetterebbe freddo.
Al mattino è doveroso aerare la stanza così alla sera prima di andare a dormire.
6. I colori: ci sono delle teorie molto precise sulla scelta dei colori e sulla disposizione dei mobili  nella camera da letto  i colori da prediligere sono quelli color pastello.
7. Sul comodino è meglio evitare di avere cellulari, radio - sveglie in quanto emettono onde che potrebbero disturbare il sonno.
8. Le abitudini: la regola fondamentale è rispettare il proprio ritmo circadiano, andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora.
9. La dieta: evitare cibi grassi e pesanti, così come gli alcolici dopo le 17, stessa cosa vale per bevande eccitanti come tè e caffè. Anche le attività sportive andrebbero svolte almeno 5 ore prima di andare a dormire.
Alcuni farmaci influiscono sul ritmo sonno - veglia, quindi se l'insonnia appare in seguito a questi sarà bene informare il medico.
10. L'insonnia: esistono tantissimi tipi ed altrettanti rimedi per cui inizialmente ci si può affidare ad una tisana ed un buon libro.

venerdì 28 novembre 2014

LA GRAVIDANZA: UN PERCORSO PER IMPARARE A CRESCERE


La gravidanza: Un percorso per imparare a crescere.
L'età riproduttiva e la gravidanza rappresentano per il momento in cui percepire e vivere più intensamente la propria natura femminile, biologicamente dedita alla gravidanza:
Un percorso per imparare a crescere.

Con il concepimento ha origine una serie di eventi biologici ( la formazione degli embrioni) che hanno bisogno di calorie per crescere.
Gli alimenti contengono:
1. Energia chimica: carboidrati e lipidi apportano all'organismo l'energia  necessaria necessaria per sostenere le diverse funzioni corporee.
2. Energia Plastica: le proteine sono una classe di molecole fondamentali per la sintesi di nuovi tessuti o per la riparazione di quelli già esistenti;
3. Energia regolatrice: le vitamine, le proteine ed i minerali regolano lo svolgimento delle reazioni metaboliche.

Almeno metà dell'energia liberata viene dispersa come calore: la macchia umana ricicla una parte di queste perdite, destinandole alla regolazione della temperatura corporea.
La distribuzione dei pasti durante il giorno è fondamentale:
la colazione dovrebbe fornire il 15-20% delle calorie, spuntino del mattino 5-10%, pranzo 30-40%, per quanto riguarda lo spuntino pomeridiano il 5-10%, alla cena rimane il 20-35% del budget quotidiano.

La gravidanza: Un percorso per imparare a crescere.
La distribuzione dell'assunzione di calorie durante la giornata è importante perché anche i feti necessitano di un costante apporto di energia durante la giornata.

La gravidanza costituisce un meraviglioso esempio  di come una corretta alimentazione della madre potrà assicurare una riserva energetica per il bambino.
Questa trasmissione elementare continuerà anche dopo la nascita con l'allattamento.
L'EFSA  ha stimato che nel 2010 che in gravidanza l'aumento di peso ideale alla fine della gravidanza è di 12 kg.
La gravidanza : Un percorso per imparare a crescere.
La gravidanza quindi è un'ottima palestra per imparare il valore nutrizionale degli alimenti ed il compito della nostra istituzione è supportare l' apprendimento.



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