mercoledì 21 ottobre 2009

Respirare a Pieni Polmoni

Ogni giorno c'è una notizia che ha come oggetto l'asma, secondo uno studio l'uso eccessivo di paracetamolo nei bambini può essere la causa di un aumento triplicato di un importante malattia respiratoria che impedisce così di respirare a pieni polmoni.
Nuotare per un'ora alla settimana nelle piscine disinfetatte a cloro anche all'aperto impedirebbe la capacità di respirare a pieni polmoni.


Comunque c'è sicuramente anche un fattore genetico che regolano la produzione delle IgE, quelli che regolano la reattività dei bronchi e quelli che regolano la produzione dei mediatori dell'infiammazione e l'assetto del sistema di difesa dell'organismo.
Ci sono bimbi che nascono con la predisposizione ad ammalarsi di asma bronchiale sia di tipo allergico che non.



Un bimbo con genitore asmatico ha una probabilità maggiore di ammalarsi, se lo sono entrambe i genitori la probabilità oscilla tra i 70 e 90%.
Alla resa dei conti a soffrire di asma sono tanti, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità il problema colpisce il 6% degli adulti e il 10% dei bimbi.



Ma la quantità di gente che nel mondo fatica a respirare a pieni polmoni sono oltre 100 milioni, se l'OMS non farà nulla questi dati nell'arco di una decina d'anni quadruplicheranno.

Dal recente congresso della Società Italiana di allergologia e immunologia clinica è emerso un dato preoccupante, oggi c'è sempre più difficoltà a respirare a pieni polmoni dopo i 50 anni. Alla base della difficoltà a respirare a pieni polmoni c'è l'iperattività bronchiale, ovvero le vie aeree reagiscono in svariato modo a diversi stimoli.
Le conseguenze sono la contrazione abnorme della muscolatura liscia che riveste la parete dei bronchi, una maggiore produzione di muco e la mucosa respiratoria quindi si gonfia.

Si instaura quindi un'infiammazione delle vie mediante il quale passa l'aria che provoca il restringimento.
I sintomi sono inconfondibili, oltre alla difficoltà a respirare a pieni polmoni dando così una sensazione di oppressione al torace,tosse secca e schizzosa che tende a peggiorare soprattutto alla notte impedendovi di respirare bene.

I sintomi possono essere più o meno intensi e dare segno di crisi occasionali o intervallati da periodo di benessere fino ad arrivare ad una difficoltà cronica di respirare a pieni polmoni.
A scatenare l'asma bronchiale è l'esposizione ad alcuni allergeni come gli acari della polvere, con la respirazione possono entrare nei polmoni, entrano nell'organismo anche le sostanze che poi impediscono di respirare a pieni polmoni, come pollini, acari, peli e muffe che causano un'infiammazione delle pareti interne dei bronchi fino a restringervi il calibro.

A peggiorare la situazione c'è l'incquinamento atmosferico, lo smog provoca uno stato di stress in tutte le piante e mette in moto un meccanismo di difesa, comincia così un circolo vizioso che porta ad un aumento dei disturbi allergici di chi vive in città e allo sviluppo delle leucemie.

I sintomi della forma bronchiale non allergica sono gli stessi della forma allergica, ma rimangono costantemente presenti tutto l'anno le difficoltà a respirare a pieni polmoni.
Anche per questa forma ci sono fattori che ne possono aumentare l'incidenza del disturbo, grande imputato è l'inquinamento.

Il veleno principale che ci impedisce di respirare a pieni polmoni è lo smog, tra i principali responsabili delle polveri sottili.
Sono particelle solide o liquide prodotte dai mezzi di trasporto e dagli impianti di riscaldamento , di dimensioni abbastanza piccole da arrivare a rimanere sospese nell'aria e venire così inalate con il respiro.
Queste sostanze sono pericolose perché agiscono nel tempo infiammando così le mucose dei bronchi.

Altrettanto colpevole è il microclima all'interno degli appartamenti che contiene molte sostanze inquinanti, dall'anidride solforosa, al monossido di carbonio, alle sostanze presenti in vernici e collanti.
E' stato provato per esempio che nelle case costruite con i moderni materiali di isolamneto il ricambio d'aria interno è del 50% inferiore a quello delle abitazioni fabbricate secondo la tecniche di una volta e questo porta ad una maggiore concentrazione di sostanze inquinanti e acari della polvere.

Fondamentale per respirare bene a pieni polmoni è abbandonare il fumo di sigaretta e quant'altro e avere uno stile di vita più sano, senza filtri per il vivere delle proprie emozioni quotidiane.

Ancora nonostante tutte le cure e precauzioni che avete preso fate fatica a respirare bene a pieni polmoni, ecco che allora sarà bene consultare uno specialista che dopo colloquio e visita potrà eseguire alcuni test per trovare la sostanza che crea disturbo, il più noto è il prick test
Il grande problema dell'asma è dato dai malati indisciplinati che si sentono così sicuri di poter gestire i farmaci da soli senza l'aiuto dello specialista sospendendo la cura ai primi segnali di ripresa.

Questi sono errori che si pagano a caro prezzo perché così facendo la malattia peggiora e davanti a crisi serie poi ci sarà la necessità di correre al pronto soccorso.
La cura di asma lieve invece e occasionale prevede l'uso di farmaci broncodilatatori che agisce in pochi minuti e che è sempre meglio portare co sè, se questo farmaco è insuffciente sarà bene proseguire la cura in modo continuativo che attenua lo stato d'infiammazione dei polmoni e che permette così di respirare al meglio.

Ancora oggi restano però un caposaldo della cura i corticosteroidi spray, la formulazione da inalare e si può prendere per molto tempo, non determina un aumento di peso e non aumenta il rischio di effetti collaterali.
Per migliorare la cura dell'asma e aiutare il malato a non trascurarsi è stata messa a punto l'associazione di un broncodilataore e di un corticosteroide, ovvero in un solo inalatore sono presenti entrambe i principi attivi.

E' un nuovo approccio alla gestione dell'asma, raccomandato anche nelle linee guida per il trattamento della malattia.
Dal momento che entrambe i farmaci vengono erogati con un solo inalatore, l'infiammazione di fondo viene trattata ad ogni inalazione.

In caso di asma bronchiale si usano gli antileucotrienici, novità: sono compresse e si prendono una -due volte al giorno oltre alla cura inalatoria.
Presi insieme danno un effetto migliore e permettono la graduale riduzione della cura inalatoria.
Gli antileucotrenici vanno bene soprattutto se i disturbi si manifestano con lo sforzo, possono dare effetti collaterali come nausea , mal di testa che però passano nell'arco di pochi giorni.

Nei casi di asma più severa è poi disponibile da circa un anno un nuovo principio attivo chiamato omalizumab e fa parte della famiglia degli anticorpo monoclonali.
Offre molti vantaggi, innanzi tutto diminuisce numero ed intensità delle crisi, si possono così ridurre le dosi degli altri farmaci assunti ed eliminarli quasi totalmente.

Il farmaco viene somministrato con un'iniezione sottocute ogni 3 settimane, dose che viene messa a punto dallo specialista e che permette così di respirare bene, a pieni polmoni.

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