mercoledì 26 novembre 2008

L'ORIGINE DELLE EMOZIONI

Tutti hanno sentito parlare di emozioni, ma pochi sanno davvero cosa sono a cosa servono e quali reazioni possiamo avere.

La parola emozione deriva dal latino e- movere, che significa smuovere, portare da dentro a fuori verso l’esterno, conseguentemente le reazioni che seguiranno saranno di attacco e/o fuga nell'eventualità che non riesca a gestire nella maniera più adeguata il sentimento che la coglie.

Le emozioni, infatti, sono reazioni psicofisiche che si attivano all’interno del corpo e nella mente di un individuo mentre accoglie, elabora e risponde a determinate situazioni ed eventi.

Le emozioni rappresentano un’esperienza soggettiva d’intensità rilevante, accompagnata da modificazioni a livello vegetativo (fisiologico & viscerale), reazioni sia di tipo psichico che somatico.

Le reazioni fisiologiche che si provano in uno specifico momento investono alcune funzioni vegetative, come la circolazione, la respirazione, la digestione e la tensione muscolare.

Le emozioni però ci consegnano anche delle reazioni viscerali, le quali si manifestano con una perdita momentanea del controllo neurovegetativo, con conseguente incapacità temporanea d’astrazione del contesto emozionale. Le reazioni psicologiche si manifestano come riduzione del controllo di sé, difficoltà ad articolare logicamente azioni e riflessioni, diminuzione della capacità di metodo e di critica.

Secondo la prospettiva evolutiva, le reazioni delle emozioni sono una catena complessa di eventi dove cognizione, sensazione e modificazione fisiologica possono essere sia il punto di inizio sia la fine della sequenza.

L’interazione tra questi fattori può modificare la percezione della realtà esterna e interna di un individuo, di conseguenza cambiano anche le proprie reazioni.

In letteratura sono state individuate 10 emozioni primarie: interesse- eccitazione; gioia-godimento; allarme-sorpresa; paura-terrore; vergogna-timidezza, colpa-rimorso, da cui derivano le 64 attualmente riconosciute.Ognuna determina quindi reazioni diverse e soggettive.
La paura ed il terrore può determinare delle reazioni di fuga, la vergogna fa arrossire, aumenta la sudorazione,...ad ognuno poi la sua reazione.

L’emozione è il punto di incontro fra il corpo e la mente e veicola la rappresentazione mentale della realtà.

Le emozioni non sono mai neutre sono sempre piacevoli o spiacevoli. La funzione delle emozioni ha origine da alcuni presupposti, che determinano la competenza emozionale della persona e le sue diverse e specifiche reazioni.

Il primo presupposto, anche in ordine di rilevanza , è la capacità di riconoscerle. L’individuo consapevole del sentimento, nel momento in cui insorge presta attenzione ai propri stati interiori ed è in grado di attribuirgli un nome. Dall’auto consapevolezza si sviluppa la seconda abilità, quella dell’autocontrollo.

Le emozioni stimolano la persona all’azione, stabilendo priorità fra obiettivi, stimolando delle reazioni diverse, soggettive, ma a volte incongruenti con la situazione.

Io per esempio quando sono in uno stato particolarmente ansiogeno mi trovo spesso a ridere, oppure divento logorroica perché devo scaricare tensione.

1 commento:

andrea ha detto...

penso veramente che le emozioni siano qualcosa che dobbiamo far fluire e non trattenere. molto interessante a questo proposito e' il lavoro che sta facendo la dott.ssa monari con il metodo appunto monari che risolve molti problemi fisici andando ad analizzare quelli che sono stati i blocchi emozionali che tutti bene o male abbiamo dovuto sopportare durante l'infanzia. sciogliendo questi blocchi ci si libera nella mente, nello spirito e nel corpo. ciao andrea

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