giovedì 10 giugno 2010

Allarme Rosso

Capita molte volte che davanti ad un'occasione formale, l'incontro con una persona che ci piace o un colloquio di lavoro che il nostro viso tradisca un certo allarme rosso.
Oppure ritrovarsi improvvisamente al centro dell'attenzione o venire pizzicati mentre si fa qualcosa di nascosto, il volto ci tradisce, allarme rosso, un certo senso di calore sale dal collo ed invade il viso, le guance avvampano, il battito cardiaco accelera e si va in confusione.



Sentire un allarme rosso su tutto il viso e su tutto il corpo di certo non è un piacere, così se un lieve rossore sulle guance rimanda all'idea romantica di candide fanciulle dallo sguardo schivo, quando in situazioni quotidiane il viso si fa improvvisamente rosso si prova un certo disagio.

Anche perché l'allarme rosso capita anche a chi è avanti con l'età , non solo agli adolescenti, sia a uomini che a donne e molto spesso in situazioni inopportune.
Molti si chiedono il motivo di questo allarme rosso. A dire il vero è un comportamento tipicamente umano, gli psicoterapeuti affermano che quando si perde il controllo di sè stessi si arrossisce, eppure non tutte le persone presentano le stesse difficoltà, nè capita sempre nelle stesse situazioni.



L'allarme rosso è legato soprattutto ad uno stato di ansia che attiva in modo eccessivo il sistema nervoso in soggetti predisposti. Non tutte le persone timide arrossiscono, oppure provano altri disturbi psicosomatici, non sempre visibili.
A volte capita invece di arrossire per piccole cose, quando invece davanti a situazioni imbarazzanti si arriva a mantenere il controllo.



La situazione imbarazzante ovviamente è molto soggettiva, ogni situazione può venire letta in modo diverso a seconda della persona che la vive e la stessa persona può interpretarla come molto imbarazzante in qualche contesto e per nulla in altri, quando cambia la situazione di contorno, umore, le persone presenti.



Un tipico caso di allarme rosso inadeguato si può verificare quando si è accusati di qualcosa, si avvampa come se fossimo colti in fragrante, mentre a " bruciare" è il senso di ingiustizia che ci si sente di aver vissuto, oppure la sensazione di vergogna per essere mal giudicati senza ragione.


Ecco perché uno dei modi migliori per arrossire meno è l'evitare di concentrarsi troppo sull'immagine che si crede di trasmettere, spostando l'attenzione sull'altro o su quello che si sta facendo.
Chi arrossisce in genere è una persona che tende troppo a concentrarsi sulle prorpie reazioni emotive.



Un altro importante accorgimento per evitare l'allarme rosso in pubblico o nelle occasioni formali è quello di creare le condizioni affinché quello che si sta facendo non assuma i caratteri di eccezionalità, ma ci sembri normale.
Per evitare l'allarme rosso in pubblico sarà bene allenarsi, preparare con cura gli argomenti e magari esercitarsi nel discorso stesso.



Se si tende ad arrossire in presenza di persone affascinanti non ha senso fuggire al confronto, meglio abituarsi a considerarle normali, non così' potenti da provocare un allarme rosso.
Stare a contatto con chiunque senza lasciare che qualcuno abbia il potere di intimidirci, allena a considerare normali e abituali anche persone e situazioni che invece potrebbero crearci disagio. Così facendo quando arriva il fatidico momento, potenzialmente imbarazzante ci si sente preparati a gestire l'allarme rosso che tanto spaventa.


Che fare allora quando si sente che l'allarme rosso si sta attivando? Tanto per cominciare respirate bene a fondo pensando che comunque sia non è nulla di grave, non è infatti detto che questo rossore che noi crediamo di percepire con forza sia poi così visibile dagli altri, anche se si sta avvertendo il calore sul proprio viso, non necessariamente equivale ad arrossire.

La pelle ha una sua consistenza e l'afflusso di sangue non si traduce sempre e per forza in un cambio di colore, si può arrivare al paradosso di credere di stare arrossendo quando in realtà nessuno se n'è accorto.

Anche se si è certi di essere in situazione di allarme e quindi avere un colore paonazzo in viso la cosa più semplice è evitare di darvi peso e continuare a parlare come nulla fosse, la chiave è mantenere un atteggiamento di normalità, minimizzando il disagio, così che di riflesso questo appaia banale anche all'interlocutore.

Esiste però in alcune persone una vera e propria paure dell'allarme rosso che estremizzata va sotto il nome di eritrofobia, variante particolarmente forte del proprio rapporto con rossori, timidezza ed emotività che va trattata con la dovuta attenzione. Ma anche chi senza avere questa particolare fobia sente che la propria vita sociale e lavorativa è limitata da rossori inopportuni da un'eccessiva trasparenza delle proprie emozioni può ricorrere ad una terapia cognitivo comportamentale.

E' un tipo di terapia psicologica indicata anche in caso di disturbi lievi, si lavora sui comportamenti, su come si vivono gli atteggiamenti verso sè e verso gli altri , rimodulando le proprie percezioni e il modo in cui si reagisce ad esse.

Nonostante tutto c'è chi trova piacevole avere a che fare con chi si emoziona e arrossisce facilmente perchè è un segno di emotività disarmante. Gli studiosi arrivano ad affermare che il rossore ha una funzione sociale perchè chi arrossisce mostra umanità,si rende simpatico all'interlocutore e se per caso ha fatto qualche errore può rendere gli altri più inclini al perdono. Arrossite quindi con serenità!

1 commento:

Giacomo "Il Camionaccio" Navao ha detto...

L'eritrofobia è un argomento che mi sta molto a cuore, gran parte della mia vita ne è stata condizionata, finchè non ho deciso di fare veramente qualcosa per affrontare il problema.

L'eritro è effettivamente un problema nelle relazioni sociali finchè non cominciamo a lavorarci seriamente su, ovvero, finchè non cominciamo un serio lavoro su noi stessi.
E quando veramente mi sono rimboccato le maniche, ho scoperto un sacco di tecniche e di strumenti che mi hanno permesso non solo di ridimensionare il problema, ma soprattutto di migliorare decisamente la qualità della mia vita.

Sono pochi gli spazi in cui si parla di eritro, ringrazio perciò questo blog, e, se vi andasse vi invito a visiare il mio, nato proprio dalla voglia di confrontarsi e discutere su questo impegnativo argomento per scambiarci informazioni e crescere insieme.

Dall'eritro si esce, questa è una certezza.

Buona serata,
Giacomo http://schiettamente.blogspot.com/

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